Era dai tempi dei Prozac+ che GianMaria Accusani, leader e mente dei Sick Tamburo, non approdava a Napoli per un concerto. La band di Pordenone nata dalle “ceneri”, o meglio dai relax prolungati, del famoso gruppo pop-punk suonerà il prossimo 23 Agosto a Pompei (Na) presso il noto centro culturale PompeiLab. (qui l’evento nei dettagli https://www.facebook.com/events/663995173682171/?fref=ts)
Una buona occasione per rinsentire GianMaria aka Mr. Man, esplosivo protagonista della scena musicale italiana sin dai tempi del Great Complotto (attivissimo movimento neo-punk del nord est), poi nei Futuritmi insieme a Davide Toffolo dei TARM e infine nei Prozac+ che negli anni novanta fu la band più discussa (insieme ai Soon) della scena italiana che timidamente si affacciava al mondo major ma soprattutto si confrontava con il pubblico di massa.
Oggi la storia ci parla di Sick Tamburo, band formata con la bassista dei Prozac+ Elisabetta Imelio aka Boom Girl, che ha pubblicato a giugno per La Tempesta Dischi (Il Teatro degli Orrori, Tre Allegri Ragazzi Morti, Altro, Massimo Volume, Bachi da Pietra, Le Luci della Centrale Elettrica, Zen Circus, Giorgio Canali, Moltheni) il terzo album dal titolo Senza Vergona.
Qualche domanda, alcune riflessioni e un in boccca al lupo per il concerto pompeiano!
Parliamo subito del nuovo lavoro dei Sick Tamburo: “Senza Vergogna” (La Tempesta Dischi) ruota intorno a manie e ossessioni, elementi concepiti come parti di se che bisogna nascondere ma che però, nel vostro caso, hanno dato vita al nuovo album; mi viene da dire che queste fobie non sono cose così brutte o negative…
Esattamente. In realtà sono cose che non devono essere nascoste per nulla. Sono le cose che caratterizzano ognuno di noi. Queste cose siamo noi e quindi non dobbiamo vergognarcene.
Da dove nasce, quindi, il concept dell’album?
Nasce proprio da quello di cui sopra. Dalla considerazione che tutte quelle cose che per cultura ci hanno sempre insegnato essere negative, cose da tenere nascoste, in realtà sono le nostre cose più belle. Cose per cui non si deve certo provare vergogna.
Probabilmente, chi ha ascoltato il disco si è ritrovato almeno in uno dei testi, o meglio, in una mania o ossessione, e questo mi ha fatto pensare che il vostro nuovo lavoro da vita ad un’unione intesa come un riconoscersi nel e con l’altro trasformando le paure o fobie, da cose negative, a modi “normali” e soprattutto umani; sei d’accordo?
In un certo senso si. Tutte le stranezze che ci circondano e ci accompagnano, sono in realtà la normalità. Tutti ne hanno e se le portano in giro quotidianamente, quindi non sono per nulla strane.
Domanda marzulliana: credi che accettare le proprie paure, quindi, serva a vivere meglio?
Accettare le proprie paure, le rende più deboli. Quindi sicuramente si.
Il percorso dei Sick Tamburo, ascoltandoli dal primo all’ultimo album, è chiaramente in continue crescita ed evoluzione; ti domando quali sono gli ascolti che vi hanno influenzato da sempre e quali quelle che hanno potuto influenzare il suono di “Senza Vergogna”.
Non credo ci sia un ascolto che abbia influenzato il disco contestualmente alla scrittura dello stesso. Credo invece che tutto quello che si è ascoltato, dalle pubblicità di quando eravamo bambini, alle canzoni che ascoltavano i nostri genitori, in qualche modo, almeno inconsciamente, condiziona sempre quello che si crea. Quindi credo che dentro ad ogni disco ci siano degli estratti della nostra “cultura” musicale.
Dichiari che nei tuoi testi c’è sempre una vena di tristezza e che è una delle cose che ti attrae nella gente; per me la tristezza va a braccetto con il passato che caratterizza la singola persona, la sua storia e il suo presente, insomma quello che è oggi e quello che fa. Sei d’accordo?
In qualche modo si direi.
Curiosità: come mai in senza vergogna canti solo tu?
Perché le canzoni sono venute fuori così e ci hanno convinto molto da quasi subito. Diciamo quindi spontaneamente, senza nessuna decisione dietro.
Quali sono state le reazioni di chi ha ascoltato il vostro ultimo disco?
Non so bene che reazioni ci siano state. Immagino che siano state varie, come è giusto che sia. Sicuramente questo è il disco che è stato accolto meglio.
Domanda malinconica: mi ricordo di una tua intervista per l’album A.I.U.T.O. dove dicevi che i Prozac + non si sono sciolti ma sono in pausa…
Infatti è così. Ogni momento potrebbero decidere di riprendere a suonare. Senza però che questa sia cosa certa.
Il 23 Agosto, dopo un po’ di anni, tornate in Campania: Sick Tamburo Live in Pompei! Vi mancava questo pubblico?
Siamo stati a suonare più volte a Salerno in realtà ma mai nel napoletano. Certamente siamo contentissimi di poterlo fare. E sopratutto, potremo finalmente avere anche noi il nostro “LIVE IN POMPEI”.
Non vediamo l’ora.
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autore: GianDino Daino