Torna tra noi il grande Mick Collins con i suoi Dirtbombs. E già questa di per sé dovrebbe essere la notizia del 2008, per tutti gli amanti del garage
rock. Come per gli altri dischi i Dirtbombs non si smentiscono con i loro garage, virato soul e fuzz. Con la solita formazione con Collins alla voce e alla chitarra, e con due bassi e due batterie. Il gruppo spacca che è una meraviglia. Certo non siamo ai livelli degli ultimi due lavori: “Dangerous magical noise” ed il monumentale “If you don¹t already have a look”, ma la sostanza come sempre ce n’è abbastanza, tale per cui centinaia di giovani band potrebbero attingere, per prendere qualche spunto se vogliono realmente suonare rock’n’roll. La sei corde di Collins in questo lavoro si rende più fuzz e spesso più tirata e sempre con sonorità altamente noise.
A proposito di rumori Collins & Co. Si lasciano andare alle sperimentazioni noise negli oltre otto minuti di “Race to the bottom”. Da buon afro-americano Collins non può prescindere dal groove ed ecco quindi una sua personale lettura del funk di “Invisibile”, reso sguaiato con una chitarra particolarmente torrida. Il ritmo incalza e fa sussultare tutti nel grande fuzz di “I hear the sirenes”, mentre sporca e maltratta il blues in “Leopard At C&A” con un soul tirato. Avvincenti poi i cori di “Ever lovin’ man”, un garage soul-funky travolgente. Insomma questo è il disco per gli amanti del più vero e genuino rock’n’roll, essenziale, va dritto al cuore e non fa stare
mai fermi.
Autore: Vittorio Lannutti