Rokia Traorè come sempre fa le cose in grande e bene; registrato tra Bristol e Bruxelles Nè So – che nella lingua bambara del popolo mandingo significa “casa” – è il nuovo disco della bella artista del Mali, dieci tracce in lingua mista e una rivisitazione stupenda di Strange fruit della immensa Billie Holyday, che vedono ospiti – oltre il premio nobel per la letteratura Toni Morrison (voce narrante e autrice del testo di Sé dan) – John Paul Jones ex Zeppelin, il fricchettone folk Devendra Banhart e Massimo Pilia chitarra dei Massimo Volume, ed è roots da tutti i pori, un registrato sognante, rivendicativo e stracolmo di grazia contaminata che fa serrare gli occhi e lancia l’anima in una stratosfera irraggiungibile.
Ritmi, cori, femminilità cosmopolita, ricordi agri, tradizione, futuro e speranze tessono i fili di seta di questa pagina di musica eccelsa, musica di strumenti africani e moderni, pop e africa in un abbraccio tenero e amaro che la Traorè fonde in un brivido unico, in un percorso sonoro tra mito e memoria. Grande interprete e altrettanto sommo testimone del suo paese che proietta nel mondo intero, l’artista sgrana emozioni e raffica, tra le tante il pop cantato in francese Tu voles, l’amore pieno Amour, il dramma delle fughe drammatiche Né so e il funk oscuro che schizza nella bella O nièle, traccia che consacra il disco tra le cose più interessanti di questa propaggine 2016.
Avete bisogno di una magia in cui riporre le vostre bramose scappatoie mentali recondite? Approfittatene.
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autore: Max Sannella