Sei anni fa era stata la favolosa doppia antologia “Do The Pop” a dare il via alle ristampe della migliore stagione del rock australiano. Titoli intriganti come “Born Out Of Time”, i due volumi di “Tales From The Australian Underground”, ma anche “Alternative Animals” e “Inner City Sound” seguirono a ruota. Ora è Dave Laing, il curatore di quella prima seminale raccolta, a ritornare al lavoro con una nuova serie di antologie. “Do The Pop – Redux part one” è infatti solo il primo di tre volumi di un prezioso lavoro di archeologia musicale che saranno pubblicati da Savage Beat/Shock da qui alla fine di marzo. Si tratta di lavori curatissimi, splendidi sotto il profilo grafico e interessantissimi sotto quello musicale.
“Do The Pop – Redux part one” prende in considerazione la vibrante scena hi-energy rock’n’roll australiana dal 1976 al 1981. Ovvero parte – e non poteva essere altrimenti – dalle scosse sismiche generate da Radio Birdman e Saints, fotografa il primo Aussie-punk (Victims, X, Chosen Few, Johnny Dole & The Scabs, Psycho Surgeons, Fun Things, Rocks), insegue le derivazioni del marchio Birdman (Hitmen, Visitors, New Christs, New Race, Angie Pepper) e riporta in luce brani fantastici di alcuni gruppi di culto come Scientists, Lipstick Killers, Riptides (ancora con la denominazione originaria di Numbers) e Sunnyboys. Per il sottoscritto motivo di grande piacere è riscoprire tracce di formazioni minori – e sconosciute al grande pubblico – come i Surfside6, gli Slaughterhouse5 (in cui militava un giovanissimo James Darroch), The End oppure le due bonus-track accreditate ai TV Jones, la band pre-Birdman di Deniz Tek, e ai Kid Galahad & The Eternals, ovvero i Saints nel 1974 registrati nel loro garage!
Ricchissimo di foto inedite e di note biografiche anche il libretto di 28 pagine curato personalmente da Dave Laing: una miniera di informazioni per accompagnare i 52 brani di questa imperdibile raccolta.
Autore: Roberto Calabrò