Un Ep lungo d’esordio – 28 minuti di musica – con 6 brani per questo quartetto romano che parla i linguaggi del post rock, del cantautorato, con squarci emocore; un dischetto che pretende attenzione, va detto subito.
Vogliamo parlare dei Bar Noir partendo dai segni che nella musica italiana lasciano gli Offlaga DiscoPax, dalla conferma di Le Luci della Centrale Elettrica con Per ora noi la Chiameremo Felicità o dal ritorno quest’anno dei Massimo Volume con Cattive Abitudini, cose che in qualche modo riaprono la strada a questo genere di musica letteraria e realista, rilanciata all’attenzione da questi nomi grossi, che racconta la desolazione e l’indolenza di buona parte della periferia suburbana – l’amarezza e la violenza di un brano come ‘4/4’ – e proprio su questo elemento – questo riferimento ad un sottotesto dell’indipendente italiano che una volta tanto non ricicla quanto viene dall’estero ma racconta il nostro territorio con un linguaggio nostro – rileviamo punti forti e deboli del progetto Bar Noir.
Infatti il quartetto romano sceglie un linguaggio coraggioso – il reading à la Emidio Clementi – su musica disturbata e tesa che parte da due chitarre elettriche, ma non riesce a mettere in pratica una autentica personalità, che pure s’intravede; troppo forte il ricorso allo stile dei Massimo Volume, ad esempio in ‘Bisognerebbe Aiutare Nina a Capire’ e in ‘4/4’.
Eppure il ritmo trattenuto e il sapore narrativo e letterario di ‘Senza Riviera a Rimini’ lasciano un segno di pietà nell’anima, e guardare con attenzione il bel videoclip disegnato e digitalizzato di ‘Nuova Ondata di Bombardamenti’ mentre si ascoltano quelle note e quelle parole un brivido lo trasmette a chi vuol bene alla musica indipendente italiana.
Buone tutte le composizioni musicali e la produzione, per una band che esiste dal 2009; complessivamente un discreto esordio.
BAR NOIR nuova ondata di bombardamenti from antonio gangemi on Vimeo.
Autore: Fausto Turi