Certe cose non cambiano mai. Chi quaranta anni fa ha deciso che l’arte è guerra, difficilmente oggi cercherà di conciliarvi il sonno. Il Pop Group ha deciso di farsi produrre Honeymoon On Mars addirittura da Bovell, produttore di quella prima seminale e provocatoria emissione dal titolo Y, modello per generazioni di post-punk avanguardisti col vizio del funk e da Hank Shocklee, produttore dei primi tre album dei Public Enemy. Insomma, le bombe. Cavalcando anche l’onda delle ristampe e dei festival, il Pop Group sembra godere di una rinnovata esposizione mediatica che non può che far bene alle giovani leve che così possono confrontarsi con gli originali e se le ciniche visioni di un futuro distopico così come le fredde ambientazioni aliene, lo stridore di fondo dal passo dub e l’atmosfera generale di sperimentazione isterica non saranno colte o correttamente interpretate, siam certi che Mark Stewart e compagni non se ne faranno una malattia.
https://www.facebook.com/ThePopGroupOfficial/https://www.facebook.com/ThePopGroupOfficial/
autore: A.Giulio Magliulo