I cesenati Leather Alive con Loom riscoprono l’essenza dello stoner. Non fanno sconti a nessuno. Il sound che producono è uno schiacciasassi e nessuno resta vivo sotto il loro incedere seguito da una colata lavica incandescente, ma poi il terreno diventa ancora più fertile, così come diventa fertile il terreno della musica dopo che sono passati loro.
Tra stoner, psichedelia, doom, accenni di punk i Loom ci regalano otto tracce al fulmicotone. La pesantezza del metal si alleggerisce con la furia del punk (“Orwell”) o con le istanze del grunge primoridiale (“Steam of consiousness”). I richiami all’hard a cavallo degli anni ’80 sono troppo forti e così emergono in tuttto il loro splendore in “Last man standing”, mentre le acidità psichedeliche invadono “Stegosaurus”.
Lasciatevi trasportare nel viaggio da cui difficilmente tornerete con la stessa lucidità mentale!
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autore: Vittorio Lannutti