Avevo perso un pò di vista Paul Westerberg, l’ex leader dei Replacements(a proposito, di recente, la Rhino ha ristampato i loro primi album, se potete, comprateveli!) da anni messosi in proprio. Ora che la Vagrant ha trovato una distribuzione italiana, ecco che ci è stato recapitato il suo cd fresco di stampa, intitolato profeticamente “Folker”. Abbandonate le tirate proto punk di inizio carriera(anche se col progetto Grandpaboy, il nostro non disdegna di tirar fuori il suo lato più selvaggio) Westerberg si è da tempo ritagliato un proprio spazio nel quale, lontano da mode e fatui restyling sonori, si dedica alla scrittura di canzoni collocabili nell’area del cantautorato rock. Più Bob Dylan che David Bowie insomma. Nella fattispecie, il discorso prosegue su tale scia, ossia, se l’impostazione dei brani e’ tendenzialmente acustica, all’occorrenza, sezione ritmica e sei corde elettrica completano il sound dove necessario. Su queste coordinate sono state concepite la divertente ed auto-promozionale “Jingle” o la dylaniata “My Dad”, per non parlare della lenta e nostalgica “23 Years Ago”(riferimento neanche tanto velato ai vecchi “Mats”). Niente di nuovo sotto il sole mi si dirà, però quante belle giornate vi riscaldano veramente il cuore? “Folker” potrebbe essere una di quelle…
Autore: LucaMauro Assante