Particolarmente adatto il George Best nel centro storico di Napoli per ospitare un concerto dei Sixth Minor; il locale raccolto è il covo perfetto per le creature della notte, e la musica di questo duo formato da Renato Longobardi ed Andrea Gallo, con le sue tensioni dark ambient ed electro wave strumentali, offre qui un’intensa live performance che fa emergere, rispetto al disco d’esordio intitolato Wireframe uscito pochi mesi fa – leggi qui – una maggiore propensione hardcore, laddove su disco sono invece le fasi electro industrial, minimal e dark wave a prevalere.
Molto buona l’affluenza di pubblico, per una band che rapidamente si è costruita una certa reputazione nella scena underground scegliendo di parlare soprattutto attraverso la propria musica tutta strumentale, con un’immagine misteriosa ma non per questo cupa, ed un impatto sonoro frontale, romantico e nichilista al contempo.
Sessantacinque minuti di concerto con Wireframe eseguito per intero, nubi di elettronica su cui Renato Longobardi con la chitarra elettrica produce i lividi con ritmiche di volta in volta asfissianti o malinconiche ed Andrea Gallo picchia la batteria con grande crudezza; ‘Hexagone‘ dal vivo trasmette quasi un malessere interiore mentre si alza il livello dell’emozione, con il gruppo che si muove su traiettorie moderne tra Aucan e Mogwai aiutato dal gioco di luci disegnate sul piccolo palco, e le stesse forti emozioni emergono nel singolo ‘Blackwood’, che abbiamo imparato a conoscere attraverso il videoclip della scorsa Primavera, e poi c’è il lato dark della band, per esempio in ‘Eser’, anni 80, suoni affilati e grandiosi, con suggestioni Cure e Banshees.
I Sixth Minor dal vivo potrebbero per la verità beneficiare molto del contributo di un terzo elemento che si dedicasse esclusivamente all’elettronica, liberando così Renato Longobardi di troppe incombenze contemporanee, sul palco, e permettendo così di esprimere in maniera più compiuta la componente minimal ed electro ben presente sul disco. Intanto il buio ed il noise avvolgono tutti, Andrea Gallo picchia sempre più forte sui tamburi ed il pubblico dimostra affetto ed apprezzamento, tra echi di chitarra, suoni bassi che rimbombano nel torace e feedback di emozione tra sopra e sotto il palco.
Il concerto è anche l’occasione per proporre agli intervenuti la ristampa del disco, nuovamente disponibile dopo il primo tutto esaurito, e l’anteprima del secondo videoclip, realizzato sul brano ‘Frozen‘, di prossima diffusione.
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autore: Fausto Turi