Il 6 Noovembre Brett Anderson, cantante dei riformati Suede, pubblica un nuovo album dal titolo “Black Rainbows” e pre-annuncia un ritorno al rock.
L’album, preceduto dal singolo “Brittle Heart”, è il suo quarto album da solista è segna un cambiamento nello stile di Anderson, ovvero fare un salto fuori dai suoi territori e dal suo modo di scrivere e seguendo il suggerimento del suo collaboratore Leo Abrahams, registra il nuovo disco improvvisando in sala di registrazione costruendo le canzoni insieme ad altri formidabili musicisti: il batterista jazz Seb Rochford (Polar Bear, Acoustic Ladyland) e il bassista Leo Ross (The Big Pink).
“Ho pensato che fosse pazzo, non è così che si fanno i dischi“, dice Anderson. “Non ho mai fatto un disco simile prima, ho sempre curato molto la scrittura delle mie canzoni.”
La band si è così rinchiusa negli studi di Londra Miloco per un intensa sessione di tre giorni: “Abbiamo suonato, improvvisato, ed io avevo questo ruolo strano, chiuso nella sala di controllo, ero una sorta di tastemaker“, spiega Anderson.
“Direi che questo è il genere di cose che vogliamo fare. Avevo un po’ di dischi a darmi l’ispirazione come Public Image, Siouxie, un paio di brani degli Interpol o Nico. Volevo lo spirito di quei dischi.”
Tutte queste jamming session sono state registrate su nastro, a cura di Abrahams, e poi lavorate con l’aggiunta della voce da Anderson nella sua casa di West London.
“Da quella nuvola di musica, Brett Anderson ha creato la sua opera, il lavoro in cui si sente maggiormente realizzato. “Stavo scrivendo le mie parti mentre stavamo facendo i concerti con i Suede e ho realizzato quello che davvero mi piace di quello che ho fatto in passato“, spiega Anderson. “Ero decisamente intenzionato ad abbracciare il mio passato in questo album, piuttosto che rifiutarlo come avevo fatto prima “.
Infine tutta questa voglia di Anderson di tormnare sulle scene scaturisce nel dicembre 2009 quando si ritrova al Forum di Kentish Town per un concerto degli Horrors. “Sono arrivato ??presto ed ero seduto a osservare tutti i roadies che lavoravano e ho pensato ‘Ho molta voglia di farlo di nuovo’‘”, ricorda Anderson. “Il concerto è stato fantastico, ma era la costruzione dello show, i piccoli dettagli che hanno acceso la mia immaginazione“.
Autore: red.
www.brettanderson.co.uk