Meglio tardi che mai, si potrebbe dire. E già, perché i Temporal Sluts pubblicano il loro esordio sulla lunga distanza a ventun’anni dalla loro nascita. Dopo una marea di Ep e singoli, oltre che tour europei, il gruppo comasco finalmente si cimenta col suo primo album. Dal punto di vista stilistico la band continua ad aggredire con la sua irruenza punk sferzando schitarrate e ritmi al fulmicotone. Prendendo largamente spunto da Stooges, Rancid, Dead Boys, Nashville Pussy, Dead Kenndys e New Bomb Turks i TS estremizzano il punk portandolo alle sue estreme conseguenze tirandolo verso l’HC (“Black clouds (red knees)”), o verso cavalcate punk’n’roll (“Flash crash”) o ancora verso un agguerrito Oi! con il coltello tra i denti (“MSP”), passando per lo speed punk (“Cosmocracy”). Insomma con i TS il ritmo è sempre serratissimo e sono pochi i secondi per riprendere l’ossigeno. Astenersi cardiopatici!
autore: Vittorio Lannutti