Metti nello stereo il disco degli Empire of The Sun e ti ritrovi immerso in un mondo dove il kitch è la regola (e questo lo si poteva intuire già dall’agghiacciante copertina in tema futur-fantasy): si materializzano nella stanza atmosfere 80’s decadenti e nostalgiche (“Half Mast”, “Without You”), a tal punto che quasi t’aspetti che spunti fuori Gazebo, impeccabilmente di bianco vestito, a duettare con questi due australiani. Melodie eteree fluttuano tra tappeti di synth e chitarre acustiche nel secondo singolo estratto dall’album, “We are the people”; si discioglie nell’area psichedelia in technicolor un po’ sbiadito con lo strumentale “Country”; ma c’è spazio anche per ballate languide e melense (“The World”) e bislacche divagazioni dal sapore funky (“Swodfish Hot Kiss Nite”). Un disco carino o poco più, trascinato da un singolo portentoso come “A Dream” (che è stato giustamente in heavy rotation nelle radio di tutto il mondo per mesi interi): un electro-pop trascinante dal beat fubetto ed irresistibile coretto in falsetto. Li aspettiamo alla prova dal vivo, temendo il peggio (vedi i deludenti live di band “simili”, come MGMT), soprattutto per quanto riguarda le mise di scena…
Autore: Daniele Lama