Improvvisazioni e cambi di registro stilistico è la regola base del trio italo-ceco, con base a Praga. Rottin e gli Oswaldovi hanno attinto dal patrimonio degli spaghetti western e dei film noir per comporre questi sei brani ispirati molto al folk nordamericano e sud-europeo. Per certi versi accostabili ai Ronin, soprattutto nel tango greve di “Bubo Bubo”, e al Capossela più intimo e in combutta con Marc Ribot come nel folk minimale di “Ticks are hiding”. Il trio è talmente umorale, che cambia improvvisamente registro stilistico virando anche nella psichedelia folk e tribale di “Eyelidis”. Insomma ascoltando questo album si ha la sensazione di assistere ad un film intenso che non annoia mai, perché riesce a tenere lo spettatore sempre attento, grazie ai numerosi colpi di scena.
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autore: Vittorio Lannutti