Dopo lo showcase pomeridiano alla Fnac di Milano,i 24 Grana sono di scena al Centro Sociale Leonkavallo.
Il concerto ha inizio come consuetudine alle 24, e si protrae sino alle 2 di notte, proprio il tempo di presentare Ghostwriters (l’ultima fatica dei nostri) e i maggiori successi della band partenopea.
Il pubblico (numeroso) accorso al Leo, non avrà dallo spettacolo nessun rimpianto o delusione, Di Bella e soci (maturi come non mai!), riescono nell’intendo di accontentare tutti. “Ghostwriters” viene espletato tutto intero, da Luntano, melodica e trasognata,a lle struggenti sonorità marcatamente “sinigalliche” di Avere una vita davanti; dal “leit motiv” di una vita Carcere, a Accireme, psichedelia romanticista, sino ad arrivare a Lacreme, e Sbaglio ‘e parole, viaggio ipotetico fra progressività crimsoniane e canzonetta acida. Il pubblico gradisce parecchio, e anche il cantante, in un atmosfera a volte compiaciuta, a volte distaccata.
La seconda parte del concerto è un excursus storico dovuto, decisivamente più “appropriato” e aspettato, con Resto acciso e Vesto sempre uguale, tanto per pogare un po’, ma anche (non me ne voglia il capo dell’opposizione!) perle consolidate come Kanzone doce, e Kanzoneanarkika.
Un bel concerto, macchiato ogni tanto da una amplificazione sonora, non sempre all’altezza (fatto non nuovo al Leo), ma bilanciato da due ore di musica fatta col cuore, senza nessuna edulcorazione!
Autore: Luigi la Delfa
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