A cinque anni dall’ottimo “Nebbia” i Gazebo Penguins hanno pubblicato, sul finire del 2022, un degno seguito di quel disco. “Quanto”, infatti, si colloca sulla stessa lunghezza d’onda del sound del quartetto di Correggio, vale a dire quell’affascinante intreccio tra postcore ed emo-core.
In queste sette tracce il quartetto emiliano ha voluto puntare all’essenzialità con brani ben centrati e quadrati, ma non necessariamente razionali, anzi, con molti spunti emotivi, tanto nella melodia, quanto nell’impatto e nei testi. Il disco si apre con l’esistenziale “Nubifragio”, che se per il testo evoca molto l’hardcore più intimista, musicalmente si muove lungo le coordinate di emo percussivo in crescendo, intarsiato da un efficace e breve assolo di sax, ma distorto.
In “Cp14” i GP sono stati in grado di farci tornare a quegli anni ‘90 caratterizzati dal pop-noise circolare, quasi ballad. I brani emotivamente più coinvolgenti sono “Se non esiste il vuoto”, musicalmente eclettica e con un testo che verte verso l’angoscia della fine, e quella “Feyerebend” con un sali-scendi forte e pregnante e che tratta della difficoltà di mantenere un equilibrio ed una serenità emotiva e psichica. Un disco complesso perché capace di scavare nella psiche e nelle fragilità umane, ma essenziale per il piglio musicale che affonda le sue radici nel punk. Tuttavia, è allo stesso tempo un lavoro molto maturo.
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autore: Vittorio Lannutti