di Tim Burton, con Mia Wasikowska, Johnny Depp, Helena Bonham Carter, Crispin Glover, Anne Hathaway
Domenica come l’intera massa di italiani sono andata a vedere Alice Nel Paese Delle Meraviglie in 3D, il nuovo e attesissimo lavoro di Tim Burton,con Johnny Depp e altri attori stellari. Ma veniamo al dunque. Il film prima di tutto è un adattamento di “Alice Nel Paese Delle Meraviglie” e “Attraverso lo specchio” entrambi romanzi di Lewis Carroll. I vecchi personaggi vengono collocati da Burton in una storia più moderna,più dark,più sentimentalmente coinvolgente. Alice,ormai ventenne, evade dalla monotonia del mondo reale che le mette al fianco un giovane lord chiaramente disgustoso. Durante la proposta di matrimonio, Alice scappa, inseguendo il bianconiglio, cade nel buco e finisce a Wonder Land. Qui, i personaggi del romanzo di Carroll appaiono chiari come non mai.
C’è il brucaliffo,ambiguo ma generoso; ci sono i due gemelli grassocci,PincoPanco e PancoPinco ,il ghiro,il Dodo, il Cappellaio matto interpretato da un bravissimo,ancora una volta,Johnny Deep. Ci sono la Regina Rossa(Helena Bonham Carter) e la Regina Bianca (Anne Hathaway),naturalmente sorelle;la prima tristemente avida e sola è al comando del Sottomondo(così diversamente definito il Paese delle Meraviglie), la seconda sconfinata a Marmorea,in un castello dove tutto è bianco,freddo, lucente è buona e di sani principi, uno tra tutti, non uccidere.
Il film è forse il lavoro in cui Burton è riuscito a superare se stesso. Alcune volte sembra quasi che la regia non sia la solita a noi nota. Burton è riuscito a spaziare oltre universi cinematografici diversi da quelli da lui affrontati precedentemente; non solo c’è il suo marchio di fabbrica,ossia fotografia mozzafiato,atmosfere dark e umorismo nero,ma anche chiari riferimenti a capolavori del passato come Il signore degli anelli o Il Mistero di Sleepy Hollow dello stesso Burton. La scena in cui Alice trionfa sul Ciciarampa è palesemente un richiamo alla scena in cui,nelle Due Torri,secondo episodio de Il signore Degli Anelli,Frodo si nasconde nella rocca del castello dall’attacco dei temibili Natzgul. Il buco ai piedi dell’albero in cui precipita Alice,è un omaggio all’albero pieno di teste mozzate nel Il mistero di Sleepy Hollow. Per gli intenditori possiamo addirittura scovare un richiamo alla Divina Commedia di Dante. Un ruscello nero, pieno di teste tagliate e putrefatte che galleggiano,circonda il castello della Regina Rossa. Ecco ,Burton è andato oltre; oltre quello che è stata fino ad ora la sua visione del cinema. Non è rimasto nel suo mondo visionario di effetti speciali,recitazioni altamente caricate di humor nero,e scenari surreali. Ci ha messo quel pizzico in più.
Il cappellaio matto è un personaggio completamente innovativo. Più emotivo e commuovente, si affeziona ad Alice e tra i due nasce quasi un rapporto che potrebbe essere frainteso dagli spettatori meno adatti alla visione di questo film. Burton riesce persino a far provare pietà per Regina Rossa,personaggio perennemente negativo. Il trucco e i costumi ancora una volta superlativi; questi ultimi lasciati alla custodia della tre volte premio oscar Coleen Atwood. Un elogio ancora alle splendide musiche di Danny Elfman sempre presente al fianco di Burton, che donano un tocco ancora più dark e magico all’azione e all’atmosfera del film.
Poi c’è la tecnologia 3D. Lo spettatore è coinvolto in questo vortice di emozioni; forse dovuto alla scomodità degli occhiali 3D o dalla paura di vedersi sbucare fuori dallo schermo il testone minaccioso della Regina Rossa,sta di fatto che il 3D ottiene l’effetto desiderato. Concentrazione estrema e solida stabilità sulla poltrona,come se nessuno fosse in grado di schiodarsi dal film tanto forte è il coinvolgimento. Se siete fan di Burton andatelo a vedere; se siete fan di Alice,andatelo a vedere; se pensate che l’unico film di Tim Burton sia Nightmare Before Christmas, rimanete a casa vostra.
Autore: Melissa Velotti