Ecco l’album che, in un certo senso, sarebbe stato lecito attendersi dai metal gods Entombed a cavallo dell’estremo “Clandestine” e dell’acido “Wolverine Blues”. Un disco che avrebbe fatto da spartiacque musicale tra la fase uno e due del combo svedese, oggi abbondantemente alla fase tre.
Il merito d’averlo scritto va invece a quest’altra band sempre scandinava ma -udite udite- con accento italiano. Assieme al chitarrista Martin Persner -infatti- a tirare le fila del nuovo e interessante progetto troviamo un cantante, Claudio Marino, dal nome che non suona proprio nordeuropeo. Ulteriori quattro elementi -incluso un percussionista- completano il gruppo che la rinata Cacophonous ha messo sotto contratto dopo aver ascoltato un mini autoprodotto. E non ha sbagliato, ragazzi. Questo debutto coprodotto da Tommy Tagtgren e registrato all’Abyss Studio è una bomba (scusate la metafora) che il detonatore innesca non appena inserite il cd nel vostro lettore.
L’attacco è superbo. “Dimman” un pugno in faccia, la chitarra che gira intorno ad un solo riff accompagnato da un drumming incessante, due minuti e quarantasette di assoluta e triste violenza che sfociano nella seconda “Teodice” una grande introduzione alla feroce “Sista dansen”.
L’orizzonte lontanissimo, un mare di sabbia, un pallido sole: la location immortalata nello scarno booklet da promo vuole trarre in inganno, sembrando il deserto americano dello sbarco Ufo evocato dal monicker ed essendo viceversa -credo- la fredda terra dei nostri abbigliati come fosse inverno. Un quadro inquietante il vuoto, e sullo sfondo la vibrante “Awakening” con “Utfarden” il miglior episodio di un lavoro di medio-alto livello ma forse un tantino troppo monolitico, frutto di un’unica mente compositiva e si sente. L’album stancherebbe se non durasse mezz’ora -diciamolo- laddove anche le divagazioni coristiche femminili mischiate a brevi attimi di relax ritmico non bastano comunque a convincere l’ascoltatore meno predisposto all’acquisto.
Occhio, sul dischetto, alla manona simbolo del contatto alieno: a me fan dell’omonima serie tv è molto dispiaciuto veder mozzata la fine. Evidentemente alla Rai un teen-movie americano vale l’altro, ma “Incantesimo” mica lo interrompono?
Autore: Antonio Mercurio