Per chi, come il sottoscritto, è intorno ai 40 anni e negli anni ’90 si è sparato nelle orecchie migliaia di ore di indie-noise-rock Usa, il ritorno dei Primus è assolutamente gradito e nonostante siano passati ben 12 anni dal loro precedente disco, questo “Green naugahyde” non puzza affatto di stantio o di muffa, ma è vitale e riparte proprio da dove il trio di San Diego si era fermato, vale a dire il funk-metal noise sperimentale e psicotico che ne aveva caratterizzato tutta la carriera e che aveva i suoi mentori in Zappa e Tom Waits.
Per questo ritorno Les Claypool ha richiamato, oltre al chitarrista Larry Lalonde, il primissimo batterista della formazione, quel Jay Lane che lasciò la formazione nel 1989. In queste tredici canzoni sono presenti tutti gli elementi che hanno sempre caratterizzato il mondo di Calypool & soci.
Si parte con la tensione psichedelica, per solo basso di “Prelude to a crawl”, per proseguire con il funk slappato e disordinato di “Hennepin crawler” e con la pulsante “Last salmon man (Fisherman’s chronicles, part IV)” nella quale non viene soltanto ripreso il personaggio del pescatore, tanto caro a Claypool, ma è lui stesso l’appassionato di pesca con le ritmiche che ricordano il trio della seconda metà dei ’90.
La chitarra di Lalonde è quasi sempre una piacevole conferma in particolare in “Jilly’s on smack”. Il chitarrista quando non si applica nelle partiture ritmiche svolge il lavoro che gli riesce meglio, vale a dire quello di cesellare il suono come un artigiano/artista che inaspettatamente produce un’opera d’arte. La sua chitarra è in grado di diluire – allargare il sound mentre Claypool e Lane danno il sostengo ritmico. L’omaggio “Lee Van Cleef” è il brano più ritmato, un funk teso e che non fa sconti a nessuno contrapponendosi a “Extinction burst” che se risulta frenetico e allo stesso tempo “suscita la sensazione di una castrazione” e consente nell’ascoltatore una tensione ‘liquida’. Per qualcuno questo disco può essere inutile ma è sinceramente il miglior ritorno del 2011.
Autore: Vittoio Lannutti