Dopo l’esordio in “filastrocca” del 2019, marcato “Dogrel”, acclamato dalla critica e all’insegna del punk revival, la band di Dublino, lava i panni nell’Arno del mille e non più mille, e dà alle stampe “A Hero’s Death” (Partisan Records).
Non nascondo che abbia nutrito perplessità per “Dogrel”, non sotto il profilo compositivo, perfetto in ogni suo aspetto e nel saper coniugare estetica, irruenza e orecchiabilità, ma per la diffusa abitudine nel stracciarsi le vesti e correre nudi verso tuffi nel passato di genere.
Con “A Hero’s Death”, la musica cambia nel non cambiamento, certificando la bravura dei Fountains D.C. di produrre piccole macchine esatte, perfette nella sintesi tra l’alternativo e il mainstream.
È così se “Dogrel” aveva il pregio-limite del punk (radiofonico), “A Hero’s Death” scioglie nell’acido diluito una musica che tracima gli argini, per esondare su territori indubbiamente nuovi e dall’indubbia personalità ma, per la pace di parte della critica di diversa opinione rispetto allo scrivente, segnati da orme di un già solcato.
Il punk più scarno viene così messo sottinteso e diventa ossatura per l’incarnazione di una miscellanea di post rock, new wave, brit pop …
Apre il disco un funzionale incipit di chitarre (in tutto il disco ci sta un’accortezza e una cura negli arrangiamenti e nelle sovrapposizioni) definibili, nel 2020, tranquillamente retrò, per un refrain “I don’t wanna belong to anyone” ancor più funzionale nella sua ripetuta cantata e nel suo contenuto comunicativo e visivo di immersione nel “mare della vita”.
L’esigenza d’introspezione, nel rapporto tra un Io discusso e un mondo esterno, è matrice della morte di Cúchulainn, laddove una voce, con piglio da imbonitore, sprona a “Don’t get stuck in the past” perché infondo la “Life ain’t always empty” e insiste e persiste nella denuncia di “a televised mind”.
Per la loro giovane età, Carlos O’Connell, Conor Curley, Conor Deegan, Grian Chatten e Tom Coll dimostrano di avere ben chiare le idee di ciò che sono e che voglio essere ma soprattutto di ciò che si vuole fare e che va fatto per mettere tutti d’accordo con la capacità di centrare con pienezza l’obiettivo prefissato …. con chirurgica precisione.
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autore: Marco Sica