Ascoltare il nuovo album di Moltheni, è come frugare dentro una persona, nella sua anima, sbirciandone i segreti, le riflessioni più intime, i punti di vista, soprattutto il passato, le esperienze e le loro conseguenze. Un album sottilmente psicologico, psichedelico, ed è giusto: poiché la psichedelia pop è una delle forme musicali che più si prestano a sviscerare il proprio inconscio. Dentro ‘I Segreti del Corallo’, infatti, ci sono 10 canzoni profondamente introspettive, nelle quali, ormai, rispetto ai precedenti 4 album (più un Ep), si assiste al coincidere preciso tra contenuto e forma. La psichedelia, si, ma anche liriche più a fuoco, più chiare, per quanto molto resta da decifrare – compito di ogni ascoltatore – nei testi del bravo cantautore di Sant’Elpidio. Dopo il successo di ‘Toilette Memoria’ del 2006, Moltheni ritorna con un nuovo album, e Freakout scambia due chiacchiere con l’autore, per approfondirne l’opera.
Ascoltando il tuo nuovo album ‘I Segreti del Corallo’, mi sono chiesto quale sia, per te, il significato del ricordo, del passato, del tempo che passa. Perché sembra essere un punto centrale nelle tue canzoni: le foto d’epoca in copertina, il ferro che diventa ruggine, i giorni miei che non torneranno mai, i baffi neri che diventano bianchi in un’ora o poco più, gli anni luminosi come neon… e ne ‘Gli Anni del Malto’ ci sei tu da bambino…
Il ricordo per me e’ un elemento fondamentale, cosi’ legato alla mia vita e soprattutto al mio essere, quindi al mio vivere. Nei ricordi “buoni” trovo e riconosco significati che vengono quasi sempre a mancarmi nell’odierno vivere, vedere, ascoltare…
Molte cose che mi circondano oggi, mi sfiorano e scompaiono dietro il rumore silenzioso delle ore, o dietro il frastuono della citta’, i ricordi invece sono sempre li’ indelebili e messi a fuoco sempre pronti a riemergere e ossigenare la mia bocca, sono miei.
Ti chiedo subito una cosa cui tengo molto: hai preparato un videoclip, per la promozione del disco? Ci comparirai in prima persona? Partecipi, qualche volta, alla pianificazione del soggetto dei videoclip? I 5 videoclip che hai realizzato sinora, credo siano tra i più belli usciti in Italia, in assoluto. Il mio preferito è ‘L’Età Migliore’, di due anni fa, un bel connubio di musica ed immagini di rinascita; ma anche il tenerissimo ‘Finta Gioia’, del 2001. Qual è il tuo preferito?
Inanzitutto nn ho un mio videoclip preferito. Francamente non li amo cosi’ tanto, forse perche’ lavorare con budget ridicoli, non mi permette di realizzare quello che vorrei. Il nuovo clip lo gireremo a Novembre inoltrato a Roma, e credo che il protagonista saro’ io e alcuni oggetti.
In genere i soggetti e le sceneggiature dei miei video sono sempre farina del mio sacco, ma non amo comparire nei miei lavoro video. Lo trovo riduttivo, per me, per chi guarda.
Su youtube.com, ormai, i ragazzi creano videoclip fatti in casa, con le diapositive, sulle loro canzoni più amate, anche sulle tue. Li hai mai visti? Cosa pensi, di questi fenomeni?
No..non li vedo mai.. penso che ognuno puo’ usare Youtube come meglio pensa, ma il resto non mi interessa in granche’.
Mi ha molto sorpreso la dedica del tuo nuovo disco, alla cantautrice folk americana degli anni 60 Karen Dalton, la cui musica, per altro, è di nuovo al centro dell’attenzione, mi pare, dopo circa 35 anni di incredibile oblio. C’è un suo Lp, s’intitola ‘It’s so Hard to Tell who’s Going to Love you the Best’. Lo conosci? E’ di uno spessore ed un’intensità impressionanti, a me fa quasi timore. Al confronto, il folk contemporaneo è così insipido…
Conosco e stravedo per Karen Dalton da molti anni, in realta’ sono 3 i lavori usciti su di lei, e tutti meravigliosi. Non credo poi che i nuovi progetti folk internazionali, siano insipidi, credo invece che sia la musica italiana ad essere insipida e noiosa. Vallo a dire ai fans dei Subsonica o dei Negramaro!
In quest’album del 2008 citi spesso un elemento naturale [il mare, l’acqua, il corallo, il traghetto ‘Reggio’ in quarta di copertina]. E poi c’è un tema cromatico [il rubino, il corallo, la porpora]. Sono fonti d’ispirazione che hanno significati, nella tua esperienza?
No assolutamente. Sono semplicemente elementi che mi attraggono a livello lirico, ma nulla piu’ io sono un visionario, ogni giorno di piu’ un po’ misantropo.
La mia ispirazione scaturisce dal silenzio e dall’osservazione di cio’ che mi circonda. Spesso la stupidita’ della gente, mi da una grossa mano in fase di composizione; la osservo, e poi la traduco.
In ‘Vita Rubina’, c’è una vera narrazione, con un intro del resto che mi ricorda un po’ Lucio Battisti, mentre più spesso i tuoi testi procedono per immagini, senza una trama tradizionale. In un’intervista estiva, Manuel Agnelli degli Afterhours parlava di come il ruolo del cantautore sia cambiato, nel tempo, prima di tutto in questo senso: negli anni 70 De Andrè narrava, oggi voi vi sprimete in modo diverso…
De Andre’ narrava poiche’ in quell’epoca il linguaggio applicato alla musica era soave, ma ancora limitato. Oggi il mondo e’ cambiato, soprattutto nel modo di esprimersi e nella stessa liberta’ e modalita’ nel farlo. Il linguaggio si e’ liberato, allora e fino alla meta’ degli anni ’70 non era ancora possibile e soprattutto pensabile, cantare quello che si puo’ cantare oggi.
Vorrei chiederti: trovi difficoltà, a promuovere la tua musica alla radio? Oggi, mi pare che molti musicisti rock puntino di più sui canali televisivi: All music, Mtv. Penso ai Baustelle: se ho capito bene la loro ‘Charlie fa Surf’ le radio non l’hanno voluta trasmettere, mentre le Tv l’hanno fatto, eccome…
Trovo le difficolta’ di tutti, ma nn mi preoccupa affatto il problema “Radio”.
Da anni e’ divenuta un mezzo di comunicazone per stolti, e in particolar modo nell’ambito musicale di un certo tipo. E’ oramai impossibile e rarissimo ascoltare buona musica in Radio. Per quanto riguarda i Baustelle, (promossi in tv) non mi pronuncio neppure, poiche’ e’ come cadere dalla padella alla brace.
Le percussioni, e la forma rock, tendono a sparire, dalla tua musica. Sbaglio? Sei cambiato, dai tempi di canzoni come ‘Il Circuito Affascinante’, o no?
Sai com’e’ essendo passati 10 anni esatti, mi sono allontanato molto
da certe sonorita’. Il mio approccio al lavoro e’ sempre rimasto uguale, ma essendo piu’ maturo e piu’ preparato, scrivo e mi relaziono diversamente rispetto a quei tempi
‘Suprema’ è una canzone quasi tenuta fuori, ai margini del disco. Una Ghost track, però citata, nella tracklist, sul retro del CD; ma nel booklet non c’è scritto il testo. Come mai?
Non lo so’… tutto un gioco
Sarai in tournèe, immagino, in questo Autunno 2008?
Certo..il nuovo tour partira’ il 24 Ottobre da Mantova, anche se alcune apparizioni gia’ sono state confermate per la settimana prima. Sara’ un tour molto toccante e commovente… vorrei che tutti piangessero anche perche’ oggi ai concerti italiani, c’e’ solo da ridere.Autore: Fausto Turi
www.moltheni.org