Tornano a farsi sentire the Poison Arrows e vi assicuro è proprio un bel sentire! Il trio, dopo due album e due Ep ed una pausa di sei anni duranti i quali il bassista Patrick Morris (ex Don Caballero), il batterista Adam Reach e il chitarrista e cantante Justin Sinkovich (ex Atombombpocketknife, Thumbnail) ha partecipato ad altri progetti musicali, si è rimesso in carreggiata.
Registrato all’Electrical Audio di Steve Albini e Greg Norman (già in consolle negli altri due dischi) e masterizzato da Bob Weston (bassista degli Shellac) contiene la formula consolidata del miscelare alcuni dei migliori e più affascinanti sound nati negli anni ’90: alternative, math e post rock.
Come nel lavoro precedente, anche in questo disco ci sono vari ospiti a dare una mano, tra cui Scott McCloud (Girls Against Boys) e Brian Case (90 Day Men). Le sonorità tanto care ai Girls Against Boys e ai June of ’44 sono già presenti nell’iniziale “Augmented algorithm”, caratterizzata tra le altre cose da un postcore maggiormente presente nella quasi riflessiva “The first the last and the first thing you need”. In “Weeding” il trio si diletta in vibranti feedback, rendendo il brano circolare, al contrario di “No known note (part I)” che risulta quasi una ballata spezzettata, non lontana dai Bellini, mentre in “No known note (part II)” il sound sembra quasi precipitare rivendicando il meglio dell’indie rock degli anni ’90. Sicuramente questo disco finirà nella mia playlist di fine anno!
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autore: Vittorio Lannutti