L’estate è da sempre periodo di colpi di fulmine, amori che nascono bagnati dal mare sotto il sole cocente, piccole comete nella vita sentimentale di ognuno destinate sovente a spegnersi nel breve volgere di una stagione.
Non è una regola scritta, quindi può capitare che qualcosa resista al tempo e diventi universale, indipendentemente da tutto. Architetture solide che partono da un approccio romantico e mettono radici, proprio come certi dischi di cui ci si innamora sin da subito, li si consuma e poi finiscono per tornare ciclicamente nel lettore per regalare spicchi di quelle emozioni mai corrose del tutto.
E’ ancora presto per dirlo, ma il disco di Twin Shadow, in questi giorni in heavy rotation nel lettore del sottoscritto, con tutta probabilità resisterà all’esposizione corrosiva del tempo.
E’ questione di chimica, di effetto di moderna nostalgia per il synth pop degli anni 80 e per la wave di quegli anni, ma è anche una questione di sostanza e suggestioni più contemporanee.
Il pregio maggiore di questo lavoro è il fatto di non ricalcare pedissequamente lo stile degli eighties, ma di renderlo in qualche modo attuale, sia con un gioco di chitarre più in evidenza, che col richiamo alla disco wave contemporanea.
Bilanciando tutti gli spunti, l’equilibrio non viene mai a mancare ed il rischio di risultare calligrafico viene spazzato via.
Il risultato è un disco fresco, avvolgente, capace di essere romantico senza affondare nel miele, di essere derivativo e di mostrare fiero la propria anima soul. La più bella sorpresa in musica che questa estate potesse regalarci.
Autore: Enrico Amendola