Con la line-up ormai stabilmente composta da Doug Martsch, Scott Plouf, Jim Roth e Brett Nelson, forse spinti dall’atmosfera dei ritorni più o meno annunciati che circola negli alveoli del rock di questi tempi, i BTS sono ancora qua a distanza di vent’anni dalla loro prima uscita, confezionando le undici tracce di questo nuovo album (uscito nel 2009) con una buona dose d’energia melodica parzialmente ritrovata, grazie soprattutto alla tecnica chitarristica ed alla vena compositiva del tenace Doug, indiscusso leader del gruppo.
Da buoni veterani ad odierni rockers, i quattro realizzano un album suddiviso tra sognanti ballate roots in piena regola ben scritte ed eseguite, “Hindsight”, “Life’s dream”, a pezzi dal groove distintamente southern rock ”Aisle 13”, che reiterano con abilità ed onestà tutti i luoghi comuni del genere (assolo, break, sangue e lacrime), senza lasciarsi intimorire dal confronto con grandi nomi, pensiamo ai The Black Crowes, Ry Cooder, guidati da una ispirazione matura e ricca di personalità.
Non resta che farsi prendere per mano, ed ascoltarli, abbandonando la strada principale per intraprendere itinerari alternativi, attraversando deserti, villaggi mariachi senza sottrarsi al languore notturno dei fari accesi nel buio.
Autore: g.ancora