Pare un secolo fa quando in redazione spuntava ogni tanto qualche disco della “fu” Prohibited records. Del cui roster era parte questo terzetto con uno svizzero in mezzo a due fratelli svedesi, che senza muoversi da Parigi, dove risiedono, si sono ora accasati alla britannica Track & Field (in passato tirata in ballo perlopiù per licenze di dischi d’oltreoceano).
Possono già definirsi veterani ora che con “Not on Top” giungono al loro sesto capitolo discografico? Può darsi, ma è più rilevante segnalare, a mezzo dei meglio informati, che il sound degli Herman Dune si vede progressivamente illuminare di luce solare rispetto ai più scarni e oscuri esordi. Ed è in quest’ottica evolutiva che in tale occasione il trio accoglie, per il tramite dell’ospite Julie Doiron (ormai solista dopo un trascorso negli Eric’s Trip), le vibrazioni di un basso – ma anche la di lei voce in un paio di brani.
Quello che ne risulta è un sound che non si allontana dalle usuali – per loro – coordinate country-folk, prendendo semmai, in virtù delle suddette “schiarite”, una direzione “alt-“ che sa di Calexico de-ispanizzati negli episodi più “tranquilli”, mentre quando i nostri montano in sella e il loro puledro prende a cavalcare a un ritmo più sostenuto, la piega presa è quella dei Violent Femmes con un Gordon Gano de-nasalizzato (esemplare, in tal senso, è l’up-beat country-punk di ‘This Will Never Happen’).
Non è tutta questione di sottrazioni però: il sound degli Herman Dune sa allargare il proprio spettro tanto su primitivismi bluegrass (‘Recording Farfisa’) quanto su obliquità post-rock (l’impetuoso finale strumentale di ‘Walk, Don’t Run’), il tutto – e ci tengono a precisarlo, fin dalla copertina – registrando in mono. Un piccolo bel disco, insomma, meritevole di una migliore esposizione. Tanto lo sappiamo: verrà sepolto da tonnellate di materiale più in vista…
Autore: Bob Villani