Egr. Lettore
Ho preso spunto dai Nitzer Ebb per intitolare la mia nuova rubrica “Webhead“…e per questo si sono meritati la cover del post.
“Webhead” sarà a cadenza random e concentrata soprattutto sulla musica, anche se ogni tanto me ne vado per fatti miei.
Un decennio fa si scrivevano recensioni, oggi non so se ha più senso…se non dovesse piacere “Webhead“, credo che non mi offenderò più di tanto, mi è venuta mentre bevevo una Dreher (unico marchio che sponsorizzo in Webhead) e pensavo a tutt’altro…il web è ricco di informazioni e ho la testa così piena da consigliare a ciascuno la propria “Webhead“.
Cordiali Saluti
LF
WEBHEAD – EPISODIO 7 – ZIO LIBERATO
Avevo astutamente evitato la trap-pola e aspettavo seduto sulla riva del fiume, il cadavere è passato. Inevitabile…
Ebbene sono almeno due/tre settimane che Liberato è scomparso dalle bacheche, home e account di tutto il mondo. Niente più…passato il santo, passata la festa…
Oggi i giovani vogliono tutti conoscere la vera identità dei Residents: cosa ci sarà dietro quella misteriosa e ansiogena maschera a forma di occhio?
Il nuovo Luigi Van Beethoven è stato scalzato in successione dal duo Sarri/Ancelotti, Mattarella e la coppia di fatto Salvini/Di Maio…certo, tutti grandissimi musicisti che hanno cambiato la storia della musica, ma solo un mese fa l’intero web era ai piedi e alle sneakers dell’imperscrutabile eroe neo-incappucciato. Eppure solo dopo un paio di settimane E. A. Mario con la riuscitissima ‘Canzone del Piave‘ – o anche ‘La Leggenda del Piave’ – aveva già ricevuto più consensi e condivisioni…
Urka! Era solo un mese fa…Liberato accendeva animate discussioni sui social, tutti dovevano dire la propria, c’era pure il giornalista qualunquista, naturalmente non poteva mancare, vive ed è presente tra noi: è un comunicatore, DEVE comunicare per forza…Facebook sembrava la Royal Rumble, ci stava pure The Undertaker…
Oggi Facebook resta una Royal Rumble…ma semplicemente i topic sono altri, fatevene una ragione, è necessario anche questo putiferio: i social sono gratuiti, come la TV commerciale, e come la TV commerciale questi hanno bisogno di far vendere materassi, pentole e mutandine, altrimenti s’interrompe la giostra…per qualcuno finisce veramente la pacchia…
Musicologi pure scomparsi, dopo aver seguito i Corsi estivi di composizione per la Nuova Musica di Darmstadt si sono riciclati in – o sono stati sostituiti da – politologi, antropologi, omeopati, blogger in pellegrinaggio a piedi nudi a Coverciano convertiti sulla via di Castel Volturno…
L’altra sera un mio amico mi ha fatto ascoltare Young Signorino, (ne sentivo proprio l’esigenza), eppure non si ricordava affatto dell’esistenza di un tale Liberato…niente…e alla fine gli ho dovuto dire che avevo un pro-zio che si chiamava Liberato… aveva i baffetti e lo chiamavamo “o’ zio Liberatino”; purtroppo non è più tra noi…quindi so per certo che manco lui è Liberato…
Non ho mai amato la musica di Ramazzotti o Venditti, ma chissà perché, conosco le loro canzoni a memoria.
A confronto quando canticchio uno dei miei brani preferiti, ‘The Belldog’, finisco per inventarmi le parole a cazzo, tipo come fanno i ragazzini delle scuole medie…
Mi chiedo, perchè tutto ciò?
Normale, anno 2018 in Italia se accendi la radio le hit fresche fresche di stagione sono “Sotto il segno dei pesci” e “Terra Promessa”…non dico Baffo Banfi, ma caspita! Neanche un Guccini per mezzo?
Allora non c’è niente da fare se in qualche modo ti “schiattano” la testa, pure se opponi estrema resistenza, pure se hai il tufo in testa o ti sei drogato all’inverosimile, il tuo cervello qualcosa assorbe…prova con Karel Goeyvaerts…
Un mio amico dopo aver pubblicato un post su Facebook sul Liberato in oggetto e dopo essersene pentito per aver litigato perfino con Terry e Gyan Riley, alla domanda – “Chi te l’ha fatto fare?” – Ha risposto: “Si, ma in compenso ho ricevuto un sacco di like!“
Qualche giorno fa ho portato mio figlio di pochi mesi a vedere un concerto a Napoli del figlio di Stockhausen, Markus. Volevo fare un confronto tra figli…un centocinqua persone in tutto, ma non c’era nessuno di quelli che sui social parlava di Liberato, neanche il/la giornalista qualunquista…
A fine estate mi devo ricordare di chiedere a qualche amico calzolaio i dati delle vendite di quel famoso marchio di calzature statunitensi; chissà…forse per qualcuno ne è valsa la pena!
P.S.
Terry e Gyan Riley saranno a Napoli il prossimo 27 luglio…se vi piace Liberato non potete assolutamente mancare…
CLICCA – QUI – per leggere Webhead – Episodio #1 – Misty Mountain
CLICCA – QUI – per leggere Webhead – Episodio #2 – Gomorrha
CLICCA – QUI – per leggere Webhead – Episodio #3 – Quando noi eravamo avanti di Michela Aprea
CLICCA – QUI – per leggere Webhead – Episodio #4 – Gli INDIEmenticabili
ClICCA – QUI – per leggere Webhead – Episodio # 5 – Brexit di Lucamauro Assante
CLICCA – QUI – per leggere Weabhead – Episodio # 6 – La nostra meravigliosa Toponomastica