Chi conosce la realtà musicale di Napoli, sa bene che la location non è delle migliori per la non eccellente acustica del Palapartenope, ma la cantatessa sa rendere speciale ogni sua esibizione e il suo carisma travalica certi ostacoli. Certo, si è fatta attendere un po’ troppo, anche se ha deliziato tutti i suoi fans con una band di supporto degna di una festa di piazza della Sicilia d’altri tempi. Ma non appena la Consoli appare nel suo nuovo look da perfetta gitana incanta tutti. Lo show inizia sulle note di “Tutto su Eva” primo singolo estratto dal suo ultimo album “Eva contro Eva”ed è continuato con altri brani trattio da ques’ultimo: “Maria Catena”, “La dolce attesa”, “Signor Tentenna”, “Sulle rive di Morfeo”, “Il sorriso di Atlantide”. Poi la folla esplode con il meglio del suo repertorio, quello che ha reso Carmen una icona del pop d’autore italiano, allora via giù con: “Fiori d’arancio” e “Per niente stanca”, da “In bianco e nero” a “Geisha”, “Da Parole di burro” a L’ultimo bacio” e molti altri brani. Uno show intenso che dura quasi tre ore, intervallato da lunghe pause che lascia alquanto sconcertati. Cala il sipario e sul fondo bianco viene proiettato un filmato alla Blob con immagini tratte dalle tv di tutto il mondo: guerra, politica, fame, morti ammazzati e le cazzate di chi ci governa. Mossa inaspettata da una come lei sempre molto schiva e riservata e che si espone molto poco ai sporchi giochi delle realtà mediatiche. Bella la scenografia: semplice ma efficace con proiezioni adatte ad ogni canzone; ottima la scelta dei brani anche se molti avremmo voluto ascoltare “Amore di plastica”.
Autore: Carmen Matarese
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