Più prolifici che mai gli australiani King Gizzard & The Lizard Wizard che a distanza di pochi mesi dal precedente K.G., pubblicano il diciassettesimo lavoro dal titolo L.W. (Explorations into Microtonal Tuning, Volume 3). Si tratta dell’ultimo puzzle della “Microtonal turning trilogy” nel quale gli australiani erano intenzionati a fare musica diversa e nuova in rispetto del loro passato e rendendola ancora più colorata. Il risultato è in qualche modo intrigante ed eccitante con mix di psichedelia, prog, pop, spruzzate di beat e in questo caso, più che nel passato, sonorità orientali.
Con “Supreme acendancy” il prog-rock viene evocato dagli intarsi delle suggestioni che giungono dall’estremo oriente, mentre in “O.N.E.” i tratti orientaleggianti inframmezzano il classico sound del gruppo, dandogli una maggiore autorevolezza e facendo pensare che non avrebbero affatto sfigurato negli anni ‘60. Con “See me” la ritmica latina si evolve in un quasi funk su cui prendono il sopravvento sonorità psichedeliche. Colpisce l’ottimo rock contratto di “Pleura” per i suoi richiami a certo hard rock dei ‘70, mentre “Ataraxia” mette in mostra una maggiore varietà di suoni e colori, con molte reminiscenze anni ‘60. Un disco suggestivo come tutti quelli dell’allegra brigata australiana.
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autore: Vittorio Lannutti