In un decennio è (sino ad ora) racchiusa la “parabola ascendente” di Anna B Savage, artefice di un pregevole “cantautorato” dalle venature ora indie, ora alt pop, che dall’EP del 2015 arriva sino ad oggi con l’ottimo, puro, intimo e maturo “You & I Are Earth” (City Slang).
Se l’extended play d’esordio mostrava una vena più cruda e sperimentale (finanche nella scelta di lasciare nell“anonimato” i titoli dei brani chiamati semplicemente “I”, “II”, “III” e “IV”) e che trovava in “III” e “IV” due significativi opposti, nel tempo la scrittura della Savage si è affinata raggiungendo sempre più un giusto equilibrio tra contenuto, ricerca e saggia fruibilità.
Del 2021 è “A Common Turn”, disco di innegabile valore, in cui brani quali “Corncrakes”, “Dead Pursuits”, “Baby Grand”, “A Common Tern”, “Chelsea Hotel #3”… si imponevano con prepotente forza e in cui la voce diventava elemento tanto distintivo quanto caratterizzante, conservando frammenti di “sperimentazione”nella bella “Two”, in “A Steady Warmth”…
Del 2021 è anche “These Dreams EP” che altro non è che lo “spin-off” di “A Common Turn”: “The three original tracks on the These Dreams EP were written and recorded in amongst the lot for A Common Turn. Before tracklisting, these were very much part of the album – but of course, decisions had to be made and these were cut. However, they are integral to the album and the album arc. I wanted to release them to show the edges of the emotional places that writing A Common Turn took me to” (si legge sulla pagina https://annabsavage.bandcamp.com/album/these-dreams-ep – consultata il 2 febbraio 2025); “These Dreams EP” contiene anch’esso ottime composizioni come “Since We Broke Up” e “These Dreams” che, e a ben ascoltare, si però discostano dal complesso delle ambientazioni di “These Dreams EP” inserendo anche componenti di più marcata elettronica (“A Girl Like You” di Edwyn Collins per tutte).
Nel 2023 è la volta di “In|Flux”, e la Savage compie (a parere di chi scrive) un mezzo passo falso, raffinando gli arrangiamenti e virando verso un alt pop che non le rende piena giustizia, come dimostra “In|Flux”, “The Ghost” (di cui sono state realizzate anche versioni alternative in cui l’elettronica è preponderante dal titolo “The Ghost – W.H. Lung Fluxed Version”), “Pavlov’s Dog”, “Crown Shyness”, “Feet Of Clay”, mantenendo la vena cantautorale ora immacolata come in “I Can Hear The Birds Now”, ora più pura come in “The Orange”, ora “disturbata” come in “Say My Name”, ora ibridandola come in “Hungry”, “Touch Me”.
- “You & I Are Earth”
Il tempo di una partecipazione illustre con gli Orbital, per la spinta ed elettronica “Home”, e il 2025 è segnato dal riuscito “You & I Are Earth” (City Slag), lavoro in cui Anna B Savage torna a vestire i panni artistici a lei più congeniali, consegnano alle stampe un disco di pregevole cantautorato che, come appuntato nelle note di copertina, è: “a love letter to a man and to Ireland”.
Suoni della natura e voci tanto vicini quanto distanti e la voce della Savage abbraccia l’acustica e pacata “Talk To Me”.
Se “Lighthouse” è esatta nel custodire con cura il segreto della ballata (“And I know he’ll guide me home and I see the lights are on, my lighthouse, he is home, he’s my lighthouse for one”), “Donegal” incede con narrativa cadenza, aprendosi con lucida perfezione (“Is there a home out here, for me, forever? Have I found home out here, for me, forever? Is there a home out here, for me, with you, forever? Have I found a home here, for me, with you, forever?”), restituendo due piccoli grandi e preziosi gioielli in musica e parole.
“Big & Wild” è breve sussurro che anticipa la morbida “Mo Cheol Thú” che porta l’ascolto attraverso verdi distese.
Girato il vinile, un istante dedicato alla strumentale “Incertus” e Anna B Savage s’immortala nella splendida “I Reach For You In My Sleep” e nel suo refrain “I awake…”.
“Agnes” vede la partecipazione di Anna Mieke ed alza lievemente i toni per il brano più “sostenuto” e “indie” che si candida a singolo perfetto.
Mentre “You & I Are Earth” è sentita ed esatta dichiarazione “Oh, you & I are earth, we’re earth, we’re roots combine in dirt, we’re earth”… “The Rest Of Our Lives” congeda un disco profondo e intenso per una Anna B Savage altamente ispirata.
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