Erano gli anni Ottanta ed il rock usciva dall’epoca breve ma d’oro del punk, disperdendosi nei rivoli della new wave inglese, con le sue diverse varianti, tipo quella che solo noi in Italia chiamavamo Dark, mentre nel sud degli Stati Uniti iniziava a formarsi il nucleo delle band del movimento Paisley Underground e nella lontana Australia prendeva corpo una scena che avrebbe fatto parlare molto di se.
Accanto a queste musiche, che rientravano comunque più o meno tutte nell’alveo dell’underground, iniziò a formarsi e crescere tutta una schiera di giovani band che voleva ed aveva un solo punto di riferimento: la musica teen dei sixties, suonata da misconosciute band che veniva riportata alla luce dalle mitiche compilations delle serie Peebles e Nuggets.
Piano piano molte band che suonavano il teen punk con venature più o meno psichedeliche vennero etichettate come appartenenti alla scena garage sixties revival.
Gli alfieri di questo nuovo rinascimento furono i Fuzztones che a metà degli anni Ottanta esordivano con il mini “Leave Your Mind At Home” e soprattutto con l’album “Lysergic Emanations”, dischi che ancora oggi sono da annoverarsi tra i capisaldi di quel genere e di quegli anni.
Anni in cui Rudi Protrudi e compagni imperversavano sui palchi di mezzo mondo, infiammando le platee e ispirando generazioni di giovani non solo americani che imbracciavano chitarre Vox e tastiere Farfisa, per riportare il rock alla freschezza delle origini. Tantissime le volte che i Fuzztones hanno imperversato con i loro tour italiani, raggiungendo anche le piccole città di provincia e deliziando schiere di fan.
La loro carriera non si è mai fermata sebbene i tanti cambi di formazione e dischi non sempre all’altezza della fama conquistata. Oggi Area Pirata ripubblica uno dei loro concerti più iconici: “Live at The Dive ‘85” che coglie i Fuzztones nel loro periodo di punta e con la line up classica che oltre Protrudi annoverava Deb O’Nair, Michael Jay, Elan Portnoy e Ira Elliot.
Il Dive di New York era uno dei locali di riferimento per le band del garage revival dove i musicisti trovavano sempre un pubblico appassionato come si può ben cogliere nei dialoghi tra Rudi ed i presenti a quel concerto. Ma tutta la potenza sul palco della formazione la si coglie appieno non solo attraverso i brani originali proposti, ma anche per la particolarità di quella serata in cui i Fuzztones omaggiarono delle band a loro contemporanee: i Lyres di Jeff Conolly di cui suonano il classico “Help You Ann”; i grandi Chesterfield King dei quali viene ripresa “She Told Me Lies” e “Run Better Run” dei Cheepskates, altra band contemporanea con la quale dividevano spesso il palco del piccolo club che solo un anno dopo avrebbe chiuso i battenti, consegnando il suo nome alla leggenda.
Questi tre brani furono suonati solo quella sera e mai più da allora, ed è anche questa una delle principali motivazioni perché questa registrazione, decisamente lo-fi, vedesse la luce in questa meritoria edizione (sia in vinile che in cd) di Area Pirata.
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