Gianluca De Rubertis, ex frontman de Il Genio, e Roberto Dell’Era, bassista degli Afterhours e collaboratore di altri musicisti talentuosi del cantautorato recente italiano (tra gli altri Dente e Calibro 35), hanno messo su un EP di 5 pezzi, frutto della collaborazione durante un tour, e lo lanciano con etichetta Marte Label. Cosi lo presenta in un’intervista Dell’Era: “Questo EP non è un progetto discografico vero e proprio con una strategia dietro o l’ambizione di formare un collettivo che porti avanti il tutto. La gente fa i dischi per cercare di venderli di solito, in questo caso noi davvero non abbiamo nessuna visione aziendalistica. Forse per questa ragione abbiamo una totale libertà di azione, se ci viene la voglia registriamo qualcos’altro”. “Una sorta di cartolina dal tour” aggiunge De Rubertis.
Dunque, non c’è da aspettarsi molto in termini di disegno strategico, e né, più banalmente, di lunghezza brani o di arrangiamenti e studio da questo souvenir che, contenendo solo 5 pezzi, è anche difficile recensire. I brani sono belli, non c’è dubbio, e riflettono quanto di meglio si produce nel cantautorato nostrano post-era classica.
La lunga estate calda è un brano denso, malinconico, triste, che cita due film (uno, quello omonimo, con Paul Newman, e l’altro, per diretta citazione di De Rubertis, è Barton Fink dei fratelli Cohen) ma sembra più ispirato a certe atmosfere di Montale, in quegli Ossi di Seppia in cui l’estate è rappresentata come immobilità, aridità, prosciugamento. Prigioniero del Mondo, il brano che apre l’EP, è invece sul desiderio di fuga, La realtà non esiste si potrebbe definire un pezzo metafisico in salsa leggera, mentre Siamo Argento è probabilmente il pezzo più bello del disco, ben lavorato, intenso, arrangiato su una sola chitarra elettrica di accompagnamento e con note di piano nel ritornello che lo rendono minimalista e espressivo al massimo livello. My Valentine è invece l’episodio forse più infelice, una (inutile) cover di Mc Cartney che non aggiunge molto a quanto di buono viene offerto in questo EP, la cui nota dolente è semmai quella di far rimpiangere un album intero, in cui questi cinque pezzi avrebbero trovato una ragion d’essere meno estemporanea.
Ma chissà che l’esperienza del tour insieme, partito a novembre dai club di Milano, non porti i due bravi musicisti del nostro panorama a pensarci su, perché questa sembra proprio un’occasione ghiotta.
https://www.martelabel.com/artisti/gianluca-de-rubertis
https://www.martelabel.com/artisti/roberto-dellera
autore: Francesco Postiglione