Questo duo inglese lui/lei – Nina Miranda e Chris Franck, compagni anche nella vita – si muove agile tra pop e bossa, cantando in inglese ed in qualche occasione anche in brasiliano – lei, appunto, è anglobrasiliana – ed il clima che si respira in questo loro secondo disco, prevalentemente acustico, è molto rilassato, colorato e naif, e la voce della bella Nina dà un’impronta caratteristica – è fondamentalmente una cantante jazz prestata al pop… – laddove la scrittura dei brani non è però particolarmente solida e originale, malgrado gli Zeep siano in ascesa e si sprechino valutazioni lusinghiere dei loro due album, su riviste come Uncut e Rolling Stone.
People & Things non è un lavoro particolarmente rilevante, eppure diverse canzoni riescono a trasmettere vibrazioni positive, abbastanza coinvolgenti, e nel caso dei brani bossa anche suggestioni etniche: questi sono i momenti migliori dell’album. La pigrizia di ‘Lazy’, in coda al disco, nella sua ripetitività indolente è emblematica, e lo stesso vale per lo squarcio solare di ‘Ghost Town’, buona anche la fluorescente ‘Light your Touch’; tolti due-tre brani veramente deboli, composti magari sull’ispirazione di un momento catturata al volo e poco meditata – ad esempio l’amorfa ‘Hidden Surprises’, o ‘Abstrata’, così fuori contesto – le canzoni pop cantate in inglese ricordano vagamente i primissimi Cardigans, o gli italiani Le-Li, perché no.
In definitiva, dunque, da sviluppare di più il lato bossa del repertorio degli Zeep.
Autore: Fausto Turi