Le emozioni presagiscono stati dell’animo particolarmente sensibili a coglierle quando ne si presenta l’occasione, soprattutto quando le molteplici attività che ci circondano, si affastellano confusamente occupando gran parte delle nostre facoltà modificandone la percezione. L’ascolto di questo disco, peraltro, necessita della necessaria predisposizione emotiva e sensoriale, per assolverne completamente la partecipazione, trattandosi di forme musicali che seppur sintetiche, si presentano nella loro struttura melodica singolarmente corpose ed accoglienti, quasi a proteggene l’ascolto in un tenero abbraccio. Trattandosi di una prima uscita, c’è da considerarlo uno straordinario evento, alla luce anche della residenza, anagrafica direi, dell’autore; infatti le formidabili tessiture liquide, i sincronismi delle tracce mandate in glitch, le armoniose frasi sinfoniche ed i minimalismi ambientali delle otto tracce presenti nel lettore non appartengono all’ennesimo manipolatore inglese, austriaco e giù di lì, nei quali personalmente mi imbatto quotidianamente, ma ad un abile e giovanissimo artista di quella terra di nessuno ( perlomeno in ambito elettronico ancora ) che si stende ai piedi del Vesuvio, dove i fremiti di chi applica programmi musicali al proprio pc e Mac non sembrano essere interessati dai numerosi piani di evacuazione e spopolamento delle aree a rischi di eruzioni inesorabilmente proposti dalle autorità regionali, anzi ne suggestionano la creatività.
Autore: g.ancora