Amore al primo…ascolto, questo fu per me l’omonimo album d’esordio dei Denali. A poco più di un anno il quartetto di Richmond ha deciso che era venuto il momento di dare alle stampe un seguito a quella pregevole opera prima. In questi casi, il dubbio che assale un gruppo deriva dal fatto se sia meglio apportare delle modifiche significative allo stile musicale che lo ha portato alla ribalta oppure perfezionarlo. A quanto pare, Maura Davis e soci hanno scelto la seconda opzione. L’inconfondibile tono agrodolce della cantante/polistrumentista statunitense rimane il vero marchio di fabbrica su cui si regge “The Instict”. L’insieme della scaletta, infatti, risulta propendere verso un immaginario malinconico sotteso da un impianto sonoro che, qualche tempo fa, sarebbe descritto come emo-core. Nel tentare, comunque, una sorta di evoluzione la band ha cercato di inserire negli arrangiamenti degli inserti elettronici che non snaturassero le atmosfere malinconiche create principalmente dal sofferto cantato della Davis. Mancando l’effetto sorpresa, inevitabilmente, dovrebbe essere la bontà delle canzoni a far decollare il tutto. Purtroppo l’istintività del titolo rapisce a momenti, portandomi a pensare che, in definitiva, siamo di fronte ad una parziale occasione mancata.
Autore: LucaMauro Assante