Difficile che possa conquistare già al primo ascolto, a causa dei ritmi quieti e dei suoni elettroacustici pastello di tutte le sue canzoni, eppure il cantautore canadese di origini italiane Mac DeMarco, al quarto disco più numerosi EP, ha dalla propria una scrittura di grande qualità che, dopo un po’, va inesorabilmente a segno.
Canzoni che emanano un tepore particolare, giocoso, domestico, un pizzico eccentrico ma tanto rassicurante come il Bob Dylan periodo New Morning, con un tocco esotico di bossa su una solida base di soul e quieto pop rock, rendono questo ragazzone biondo molto simpatico, anche grazie ai videoclip situazionisti, talvolta vere macchiette, d’impronta nerd e indie rock; eppure all’ascolto attento tutto si rivela molto studiato e consapevole, fatto con gusto e maestria pop, senza il picco sbalorditivo ma anche senza il minimo passaggio a vuoto; brani soul che potrebbero essere usciti dalla penna di Ben Harper o di Mark Eitzel, con scrittura musicale delicata – il merito va anche alla band che fiancheggia Mac DeMarco – che tanto contrasta con il look e le pose nerd cazzone. Rischiano di perdersi un po’, forse, le canzoni più belle come ‘One Another’ e ‘This Old Dog’, se ascoltate nella tracklist dell’intero disco, data la certa omogeneità stilistica dell’intero lavoro.
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autore: Fausto Turi