Per chi ama il rock australiano Dom Mariani è un nome che non ha bisogno di presentazioni. Il suo curriculum artistico lo pone di diritto tra i più grandi songwriter e chitarristi provenienti dalla terra di Oz: nell’ordine con i leggendari Stems prima, e poi con Someloves, Stonefish, DM3 (la più grande power-pop band degli anni ’90), fino alle recenti prove da solista, con la formazione strumentale Majestic Kelp o con la garage-band Stoneage Hearts.
Musicista ispirato e prolifico, Dom non ha sbagliato un colpo, regalandoci venticinque anni di classe cristallina e di grandi canzoni. A fare il punto sulla sua lunga carriera arriva ora questa bella raccolta in doppio CD realizzata dalla Citadel, l’etichetta di Sydney che ne ha accompagnato le mosse in quattro lustri d’attività. “Popsided Guitar” è il perfetto ritratto dell’artista, ideale per il neofita che si avvicina per la prima volta al rock’n’roll solare di Dom. E assolutamente piacevole anche per il fan di lungo corso. In 38 canzoni, equamente divise tra primo e secondo disco, si passa in rassegna l’intera avventura artistica del musicista italo-australiano. Il primo CD ne fotografa la fase più recente, quella trascorsa in compagnia dei DM3, terzetto power-pop che nell’arco di un decennio e nel volgere di tre album (singoli e raccolte esclusi) è stato artefice del migliore pop chitarristico che si ricordi negli ultimi lustri. Andatevi ad ascoltare piccoli classici come “Cant’ Get What You Want”, “Just Like Nancy”, “Lure” o “Second Floor” per avere un’idea di cosa intendo.
Il secondo CD è come salire su una “macchina del tempo” che ci riporta indietro ai fasti degli Stems, la garage-band capitanata da Dom nella seconda metà degli anni ’80. Con soli cinque singoli e un album all’attivo (l’epocale “At First Sight…Violets Are Blue”), la formazione di Perth divenne un culto non solo in Australia, ma anche dalle nostre parti. Ascoltare a vent’anni di distanza brani come “Mr. Misery”, “For Always” o “Make You Mine” riaccende sensazioni piacevolissime che il tempo non è riuscito a scalfire. Non da meno sono i Someloves, il duo/progetto di studio con cui Dom Mariani licenziò un album (“Something Or Other”) e un paio di singoli che rimangono ancor oggi dei meravigliosi bozzetti pop. Su tutti l’imbattibile “Don’t Talk About Us”. A seguire troviamo pure un raro episodio degli Stonefish e tre brani del side-project strumentale Majestic Kelp tratti dall’ottimo “Underwater Casino”.
In attesa delle prossime mosse dell’iperattivo Dom – un nuovo album con i riformati Stems in arrivo a febbraio 2006, la seconda prova dei Majestic Kelp e un attesissimo tour in Europa – non mancate di fare vostra questa preziosa raccolta. Grandi canzoni, energia positiva e buonumore sono assicurati per tutta la giornata!!!
Autore: Roberto Calabrò