La pubblicazione da parte della Sub Pop della raccolta intitolata Enter the Vaselines, nella Primavera del 2009 – disco contenente l’opera completa della band, che tra il 1986 ed il 1992 aveva prodotto in tutto due EP ed un LP – e la successiva reunion per promuovere quel lavoro, un anno fa, apriva anche lo scenario di un eventuale nuovo disco, e infatti così è stato: i Vaselines tornano ora con un album dopo circa 18 anni, e non può che farci piacere, data anche la poca fortuna che la band ebbe durante la sua prima vita, e l’hype montato al contrario negli ultimi tempi intorno ai nomi di Eugene Kelly e Frances McKee, complice il ritorno dei suoni garage lo-fi e delle armonie a più voci, con band giovanissime come Wavves, Vivian Girls, Dum Dum Girls e Lovvers.
Sex with an X è stato registrato in Gran Bretagna – i Vaselines sono infatti scozzesi – con il produttore Jamie Watson (lo stesso che produsse l’esordio intitolato Dum Dum nel 1989), e ad accompagnare il duo ci sono Stevie Jackson e Bob Kildea dei Belle & Sebastian alla chitarra e al basso, e poi Michael McGaughrin dei 1990s alla batteria.
Le dodici canzoni mostrano l’ironia (‘My God is Bigger than your God’, ‘I Hate the ’80s’, ‘Overweight but Over You’) e il piglio che riconosciamo da sempre alla band, i suoni sono qua e là più moderni, anche più robusti, e decisamente c’è più sicurezza nei propri mezzi che non in passato, mentre la scrittura spazia più del solito, approfondendo le pieghe del rock americano, e infatti azzardiamo che stavolta l’obiettivo dei Vaselines sia di conquistare gli Usa. Con ‘Devil’s inside Me’, ad esempio, c’è la forma blues, e anche il testo – e il titolo stesso – si rifanno a quell’immaginario, con però i suoni di chitarra fuzz che ogni tanto fanno capolino, facendo pensare più agli Yardbirds che non a John Mayall, mentre ‘My God is Bigger than your God’ è puro rockabilly, con tanto di slide guitar e ancora ritmo fuzz.
In qualche episodio poi i Vaselines abbandonano del tutto l’antico atteggiamento sfigato, e suonano come dei Pixies un attimino più psichedelici: è il caso di ‘Such a Fool’, ‘Ruined’ e ‘Whitechapel’, quest’ultima peraltro splendida, come anche la conclusiva, barrettiana ‘Exit the Vaselines’.
‘Turning it On’, invece, è una canzone inclassificabile: sembra la versione elettrificata di un’antica ballata popolare, lontana dal loro stile, mentre il singolo ‘Sex with an X’, cui è abbinato un nuovo videoclip assolutamente esilarante, quasi compete con le antiche ‘Molly’s Lips’ e ‘Son of a Gun’.
Nella parte centrale dell’album ci sono ‘Overweight but over You’, ‘Mouth to Mouth’ e ‘Poison Pen’, che sono brani in puro stile Vaselines al 100%: elementari, strascicati e psichedelici, lontani dai grandi riflettori, ma colmi di armonie e dissonanze.
Nota finale: riascoltare lei, Frances McKee, cantare nuove canzoni dei Vaselines, ci fa proprio piacere, e ci restituisce una cantante di valore, che associamo senza problemi a Kim Deal e PJ Harvey.
Dalla homepage del sito del gruppo è possibile scaricare gratuitamente ‘I Hate the ’80s’ e ‘Sex with an X’.
Questa la tracklist:
01 “Ruined”
02 “Sex With An X”
03 “The Devil Inside Me”
04 “Such a Fool”
05 “Turning It On”
06 “Overweight But Over You”
07 “Poison Pen”
08 “I Hate the 80’s”
09 “Mouth to Mouth”
10 “Whitechapel”
11 “My God’s Bigger Than Your God”
12 “Exit The Vaselines”
Autore: Fausto Turi
www.thevaselines.co.uk