C’è subito un momento speciale, in questo secondo disco del progetto Ashes: in ‘Raggaria’, quando Raiz – ex Almamegretta – canta in dialetto stretto e sembra voler spiegare finalmente perchè, qualche anno fa, ha lasciato Napoli per trasferirsi a Milano, guadagnandosi qualche accusa di tradimento: “avimme perso pur’a dignità… si chest’è Napule nun voglio sape’ niente… io me ne vado, i’ me levo ‘a tuorno, e torno sulo quann’ schiara juorno, capisc’amme!”. Un po’ vago, il messaggio alla città; ne è passato di tempo da quando Raiss (nome ormai mutato nel più anglofono “Raiz”) chiamava a raccolta i “figli di Annibale”!
Ma la buona notizia è che il cantante Raiz c’è ancora e vuol farsi sentire in questo 2006 in cui si attende anche il suo secondo disco solista (Novembre prossimo…): il suo cantato napoletano rancoroso stigmatizza la moderna fusione tra dub e world music, almeno quanto l’indiano di Transglobal Underground, Fun-da-Mental, Asian Dub Foundation, o l’arabo di Natacha Atlas e Leila.
Nello splendido lamento d’amore ‘Staje Sempre qu’mme’, nel tradizionale ‘Guapparia’, o in ‘Amparame Dios’ – quest’ultima così Almamegretta vecchio stile… – il cantante vola alto sulle musiche di Eraldo Bernocchi – vera mente del progetto – e Bill Laswell, che a New York ha manipolato i nastri, dando il suo onesto contributo.
Splendido disco dub di livello internazionale, addirittura imprescindibile per gli appassionati del genere; da far ascoltare a chi crede che quei polpettoni delle compilation “Buddha Bar” siano il vero dub.
Autore: Fausto Turi