Diciamolo subito: il nuovo album di Barry Adamson è uno spettacolo. Dodici pezzi che scivolano via che è un piacere, toccando diversi generi, e mai annoiando, giocando a tener desto l’interesse dell’ascoltatore grazie alla varietà degli stili, dei suoni, delle composizioni. Si va dalla psichedelica Here in The Hole, che inizia con un lungo monologo al femminile sulla fine del mondo, alla countreggiante The Long Way back Again, fino alla melodica Officer’s Bentley Fairly Seroius Dilemma, probabilmente la migliore canzone dell’album, che alterna momenti di rock classico e ben ritmato a fasi progressive, per passare allo swing di Who Killed Big Bird? E già fino a qui sarebbe un album che ha molto da dire alla musica attuale, ma ci sono ancora belle sorprese nel finale come You Sold Your Dreams, la strumentale Dissemble, e la conclusione con Free Love.
Colpisce insomma questa capacità di sapersi muovere tra i generi, ma per chi conosce Adamson non è una novità: vantando una lunga carriera come bassista nei Magazine e soprattutto al fianco di Nick Cave nei Bad Seeds, è passato poi alla produzione di colonne sonore, collaborando fra gli altri con Ennio Morricone, alternando questa passione con la pubblicazione di veri e propri LP.
Insomma un artista poliedrico, e i risultati si vedono tutti: Adamson sa come fare rock e divertire l’ascoltatore catturandolo con belle ma mai facili melodie, sa come fare progressive e psichedelia, sa alternare i ritmi, sa gestire l’orchestra degli strumenti e dei sintonizzatori.
Davvero una bella sorpresa, questo Stranger On The Sofa, che riconferma Barry Adamson nel suo ruolo di esploratore incessante di strade e territori musicali.
Autore: Francesco Postiglione