Per un album nato pienamente dai frutti della tecnologia Whatsever’s on your Mind suona particolarmente tradizionale rispetto al marchio Gomez, a cui i cinque di Southport ci hanno ormai abituati con i successi A New Tide e How We Operate.
Lo schema è sempre lo stesso: Ian Ball, il vocalist di Los Angeles, Olly Peacock, il batterista di Brooklyn, e Paul Blackburn, Tom Gray e Ben Ottewell, bassista tastierista e chitarrista viventi a Brighton in Inghilerra, si scambiano i loro demo mediante un hub aperto fra le due coste dell’Atlantico (e fra le due coste degli States), e ciascuno ci interviene sopra condividendo poi sempre via rete i propri interventi. Venti giorni di registrazione in presa diretta, ed ecco che l’album è fatto.
Anche il sound almeno per questa settima fatica sembra essere sempre lo stesso: quel sound ormai convincente e solido che costituisce il marchio di fabbrica di questa indie band in tono minore, che raramente farà gridare al capolavoro ma è sempre in grado di costruire buona musica per orecchie non sofisticate, fatta di ballate dolci (Whatever’s on Your Mind), buone per colonne sonore di new american comedies, freschi e allegri ritmi sincopati alla chitarra acustica (Options e The Place and the People), o strutture musicali un po’ più complesse che dimostrano, se ce ne fosse bisogno, che i Gomez non sono solo band da colonne sonore di telefilm giovanili americani (qui gli esempi migliori sono That Wolf, X-Rays). E non mancano due o tre pezzi che si elevano al di sopra della media anche rispetto ai vecchi cavalli di battaglia, sia per la poesia complessiva sia per la bellezza della linea musicale, come forse Just as Lost as You, Song in My heart, che non escono dal genere pop ma sono sicuramente convincenti.
Un successo, quello dei Gomez, costruito tutto nel circuito indie: a parte l’aiuto di Dave Matthews, i Gomez hanno quasi sempre ripudiato la grande rete distributiva, e dopo il primo album inciso con la Virgin lasciarono un contratto miliardario per avere più libertà creativa e scelsero le etichette indipendenti, come oggi la ATO. Alla lunga, questa scelta è stata strategica: anche soltanto per la loro fama, che oggi è meritevolmente quella di band tra le più indie del circuito, se così si può dire, e anche in grazia della loro procedura quantomeno singolare di lavoro, che nel 2009 ha partorito Keep Me Up, un album tutto creato da Ian Ball e Olly Peacock mediante IPhone e tuttora ascoltabile oggi solo in modalità streaming.
Il successo di questa band, e probabilmente anche di questo ultimo album, sta pure nel rifiuto di strade troppo sperimentali o elaborate: la melodia al primo posto, con un tono di freschezza e facilità dato dalla chitarra acustica che accompagna tutti i pezzi. Poi il ritmo sincopato, suggerito dalla struttura di basso e batteria mai ridondante, mai protagonista, ma sempre precisa, e infine i testi, mai impegnati o particolarmente criptico-ermetici ma nemmeno scanzonati.
Questi ingredienti sono stati sapientemente assemblati in questa occasione da Sam Farrar, bassista dei Phantom Planet e già collaboratore di Ball e compagni in passato, producendo come risultato il sound forse più Gomez fra tutti quelli fin qui prodotti nel catalogo, anche se il meno ardito e innovativo, anche per una band sempre attenta a non sconfinare mai oltre il già seminato.
Intanto l’album è il più breve: 38 minuti per 10 canzoni, un record per la band. Ma questo non è un difetto, dato che uno dei pregi qui è la compattezza, la cura degli arrangiamenti, l’attenzione verso le linee melodiche.
Piuttosto, semmai, spicca la completa assenza di qualche strumentazione diversa, di un pezzo rock un po’ più duro e incisivo (ci prova forse Equalize ma non con grande risultato), o di un qualcosa di elettronico, insomma di qualcosa di atipico alla Monster dei R.E.M., che forse per una band come questa e dopo sette album ci poteva anche stare.
Ma va bene così: i Gomez quando fanno ciò che sanno fare bene non potranno mai deludere i loro fan né far storcere la bocca agli amanti del buon pop di livello artistico e non superficiale.
Tracklist
“Options”
“I will take you there”
“Whatever’s on your mind”
“Just as lost as you”
“The place and the people”
“Our goodbye”
“Song in my heart”
“Equalize”
“That wolf”
“X-rays”
Gomez Album Video Trailer 2 – Whatever’s On Your Mind from Gomez on Vimeo.
Autore: Francesco Postiglione
www.gomeztheband.com