Il viaggio dei Retrò Maison supera il paradosso dell’essere clamorosamente indirizzati verso sonorità evidentemente proto-punk alla Stooges, senza perdere la leggerezza di una bella e vitale band italiana. Nessun tecnicismo fuori portata o ghiribizzo pseudo intellettuale, nessun puntare il dito su se stessi, facendo finta che a qualcuno interessi. I Retrò suonano. E lo fanno anche bene. E questo lo si intende già dall’apertura, “Deja vù”: una grandinata di overdrives che colpiscono a fondo, senza lasciare il tempo di chiedersi cosa stia succedendo. Stesso mood, questo, che si ritroverà lungo tutto il disco, anche nei brani che, apparentemente, sembrerebbero essere più “dolci”. E’ il caso, appunto, di “Mentre ti aspetto”, forse il più curato dell’album sotto il punto di vista dei testi, che aggiunge un nuovo componente ai vari distillati di “Distillati vari”.
Un album completo che, nonostante in alcuni casi possa sembrare di difficile assimilazione, svela (magari dopo qualche ascolto in più), una stratificazione decisamente fuori dal comune, alcune trovate intelligenti e, soprattutto, una quantità di energia invidiabile. Probabilmente, e considerando i presupposti è molto verosimile, dal vivo sarà ancora meglio.
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autore: A. Alfredo Capuano