Eccezionale prova della Portman-cigno. Salva Aronofsky e si porta a casa l’Oscar
Dal ring del wrestling al parquet umettato del Lago dei cigni. La sostanza di Aronofsky cambia un minimo. Trattasi sempre di battaglie all’ultimo sangue. Di più: stavolta, a dispetto della finzione da cartone animato in cui si aggirava imbolsito Mickey Rourke in “The wrestler”, la sfida del Cigno nero è talmente estrema che Natalie Portman sbianca e dimagrisce 10 chili. Arriva a spiumeggiare per entrare in rotonda simbiosi coi volatili del balletto per antonomasia. Eccezionale prova la sua, con la macchina da presa che la marca stretta più di Guenda al Gf. Un affinarsi e sdilinquire che le frutta un (meritato) Oscar: migliore attrice. Ne ha fatta di strada la piccola Matilde di “Leòn”.
Aronofsky ci sa fare però, malconsigliato, scivola un po’, anzi spesso, nell’horror facile laddove molto bene riescono le parti in cui il terrore è solo mentale. Come in “Pigreco”, cult del ’97, per terrificare bastava il vortice delle formule matematiche, in questo Cigno nero anche un giro sulle punte avvitate da Tchajkosky può mettere i brividi.
Ps. Nota a margine per le scene lesbo. Se le sogna la timida Nina/Natalie o sono vere? Per noi erano verissime: i maschietti in sala, per alzata di mano, hanno votato tra il sette, l’otto e il dieci.
Autore: Alessandro Chetta