Alla ricerca della perfetta pop song, gli svedesi Jeniferver sono molto vicini al risultato. Con questo secondo lavoro gli scandinavi riescono a coniugare le atmosfere apparentemente algide delle loro terre, con l’evocatività ed il calore con i quali in certi casi sono accostabili ai Cure, vedi “Ox-eye”, dove nella seconda parte subentrano delle chitarre funkegguinati e sferraglianti o “Sparrow hills” nella quale le istanze della band guidata da Robert Smith lasciano il posto alla new wave. Altra caratteristica di questo lavoro è il post rock, ovviamente quello più dilatato e meno cervellotico di “Nangijala”, una struggente ballata lenta e dilatata con in crescendo delle belle dilatazioni. Un po’ troppo monocorde risulta, invece, “Lives apart”, mentre spezzettata ed ansiogena è “The hourglass”. Questo cd è l’ideale per la prossima primavera, dato che ci prepara ad abbandonare manlinconie e nostalgie.
Autore: Vittorio Lannutti