“Dio taglia 60” di Gianluca Merola, la misura dell’inferno.
Casa Editrice: Ad est dell’equatore
Anno di pubblicazione: 2013
N. pagine: 97
Prezzo: € 10,00
Miserabili, strafottenti vittime delle convenzioni, condannate e orgogliose marionette in un mondo grottesco e paradossale che ti colpiscono in volto come uno schiaffo, urticante e brusco benché totalmente prevedibile. Sono chiodi in testa e spine sui palmi, sono i venti racconti di quello che potrebbe essere un unico calcio in culo, un unico lungo racconto di aspirine, sedili posteriori e pezzi di intonaco, detti da un’unica disperata e multiforme figura addormentata, persa in un lucido delirio a ricordare l’attimo e il luogo in cui ha scelto un alibi, un movente e un destino, nero e ineluttabile.
Una violenza subita senza fiatare, una vita di niente e di sesso con troppe donne, le impronte delle mani sulle pareti del salotto, apparizioni inquietanti di figura dannatamente sacra in un appartamento infestato da fantasmi mentali. E poi via, solo e disperso, eternamente libero, carcerato nei sensi di colpa o consumato dal cancro; un cadavere, un rimorso, un neonato, una speranza; canottiere, tatuaggi e televendite e un’intera terra vestita a lutto.
L’alcol che oscura il cielo, faccia a terra e chiappe in aria, da dove veniamo, dove andiamo, Caserta è una merda. La puzza che intasa l’aria e che non la puoi sentire se non a volte, qualcuno, “che schifo”, oltre l’assuefazione, oltre le facce da porci sui manifesti elettorali e le ore da slot machine in un universo post apocalittico. Notti lisergiche e violente attraversate da iperlucidi a occhi chiusi e una prosa iperrealistica che non lascia spazio all’immaginazione. Un presepe, una discarica, un cimitero, una galera, un rifiuto in più, un morto in più che differenza fa. Il Sud. Noi.
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autore: Serena Di Sevo