Ogni tanto non fa male uscire dalle solite paranoie del circuito “alternativo”, dove ogni espressione sonora viene giudicata in base alla sua presunta unicità e lasciarsi trasportare serenamente dalle note di un gruppo, in questo caso i Pernice Brothers, che ha la grazia di scrivere delle semplici canzoni pop-rock. Semplici canzoni pop rock? Mica vero che sia così elementare saperle comporre altrimenti non saremmo sommersi, a tutti i livelli, da robaccia che a stento si ha il coraggio di rimettere in un lettore cd dopo le prime due, tre volte. Peggio ancora se volete ascoltare un qualsiasi album dall’inizio alla fine. A mio parere “Yours, Mine & Ours” evita con buon costrutto di cadere in questi tranelli. Che bello canticchiare “The Weakest Shade Of Blue” o “One Foot In The Grave”. Che pregevole idea quella di unire chitarre alla Cure con cori alla Beach Boys in ”Sometimes I Remeber”. Che tenue ballata è “Blinded By The Stars”. Che che ne penseranno gli indomiti del postfreenuemoechipiùnehapiùnemetta rock, io a simili tentazioni pop non so proprio resistere.
Autore: LucaMauro Assante