Nel triennio 1992-94 uscirono due tra i maggiori dischi che influenzarono, non poco, nugoli di nuove bands: parlo dell’omonimo dei Rage Against The Machine e del terzo album dei Green Day “Dookie”. Ebbene quegli identikit sonori transitano anche nel debut-album “Alienation” dei No More Code, giovane formazione lombarda che già mostra una muscolatura esecutiva ben formata, complice la sapiente mano del multiplatino-producer Pietro Foresti (già all’opera con Guns&Roses, Korn ed altri). Con alle spalle un personaggio di tal caratura, il combo non poteva che far centro nella globalità progettuale, orlata con preziosismi assemblativi che fan girare il sound a meraviglia. Poi, logicamente, “the last word” spetta al pubblico per promuoverli nel consenso popolare. L’anteprima di “Alienation” ci è fornita dal granitico singolo “Kill the guitar” che lotta tra due fuochi: la musica come distrazione affettiva e rinascita salvifica, nella quale l’oscillazione emotiva è il pendolo vitale. S’affacciano al progetto con “Animal” in chiara matrice R.A.T.M. con effige vocale rapida e decisa, mentre “Embittered” miscela saggiamente più formule ispirative ed è un gradevole fluire. Il serrare di chitarre si intensifica con la rocciosa “One last chance”, lanciata a pieni giri e pronta a spazzare ogni ostacolo che si frapponga in itinere. C’è, comunque, un po’ di tregua per tirare il fiato con “Shadow of your trails” e conviene farne tesoro poiché da “Mister Jack” in poi è tutta apnea ritmica, sudore e headbanging a go-go, passando tra il guitar-work Redhotchilipepperiano di “Lobotomy”, la sfrontatezza Blink182iana di “Wolves”, l’ammiccamento disincantato Greendayiano di “Yesterday”, fino a chiudere con la personalissima “Spider Web” che solca un gagliardo afflato pop-punk.
A ragion veduta, “Alienation” è un esordio che fomenta previsioni promettenti per una band ancora in erba ma dallo spirito adulto e con un quid davvero interessante. La produzione c’è, le idee pure, forse ancora manca un (ri)tocco di individualità in più ed il gioco è fatto. Si evolveranno di sicuro ma, per ora, rien ne va plus!
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autore: Max Casali