Dopo un promo, un Ep ed una lunga gavetta – il gruppo esiste da circa 5 anni – giunge all’esordio La Folkeria, quintetto folk’n’roll della provincia di Bergamo che qui infila 8 tracce elettroacustiche (più un’intro di pochi secondi) con testi in italiano ed un’ottimistica leggerezza, combinata con un’impeccabilità formale che tuttavia non riesce a mascherare i grossi limiti di scrittura, l’irrimediabile piattezza musicale frutto di un ritmo sempre identico e dello stile vocale invariabile di Damiano Sangaletti, e la sensazione che le canzoni ti scivolino addosso senza lasciarti nulla.
La scelta del dialetto in ‘Michelas’ dà una mano al brano, e alcuni testi sono frutto di idee poetiche intelligenti (il litigio tra l’aria e la luce in ‘Pulviscolo’, o i testi nonviolenti di ‘Nel Nome dell’Onore’ e ‘Nasce un Anarchico’); inoltre, prese singolarmente, sia le parti chitarristiche folk rock americane che quelle italiane sono piacevoli, ma la miscela degli ingredienti produce un risultato ibrido di poco valore, che non convince se non in casi rari (‘Radicalmente, Cambio!’).
Dal vivo tuttavia vediamo dai video in internet che la band bergamasca, guadagnando mordente, riesce a rendersi ben più trascinante che su disco.
Autore: Fausto Turi