Uscirà il 16 novembre “The Promise: The Darkness on the Edge of Town Story” una riedizione celebrativa del quarto album di Bruce Springsteen.
Il cofanetto comprenderà 3 dvd e tre cd.
Questi ultimi oltre ad versione rimasterizzata dell’ album del 1978, offrono tutti i brani registrati nelle sessions di preparazione, ma alla fine accantonati. Tra i dvd, oltre a due concerti, uno registrato a Houston nel 1978 e un altro ad Asbury Park nel 2009, sarà disponibile “The Promise: The Making of Darkness on the Edge of Town”, un documentario di Thom Zimmy, prodotto dal canale televisivo HBO, che racconta il lavoro di Springsteen e della E-Street Band nel periodo di registrazione dell’album.
A tutto questo si aggiunge un libricino che riproduce l’agenda sulla quale Springsteen scriveva i suoi appunti durante le session. Il documentario si compone di materiale d’archivio del periodo, intervallate da nuove interviste e testimonianze, tra cui una di Patti Smith, così da offrire un continuo gioco dinamico tra ieri e oggi con i protagonisti messi a confronto per la rilettura di uno degli album fondamentali del rocker del New jersey.
< <Quando eravamo in studio per Darkness – ha ricordato Springsteen – c’era questo ragazzo, un amico del nostro quartiere, che ogni tanto veniva in studio con la cinepresa, e lo lasciavamo fare, lo chiamavamo il ragazzo che riprende, così ci siamo ritrovati questo materiale e abbiamo deciso di costruirci sopra un documentario>>.
The Promise, in bilico tra documento storico ed autobiografico, mette in luce i sentimenti e le passioni di Springsteen che attraverso i commenti sulla propria formazione, il legame con la sua band, la genesi delle canzoni di Darkness, traccia un vero e proprio spaccato degli anni Settanta e dell’America con sullo sfondo la guerra del Vietnam, la politica, i valori di allora e l’identità del rock.
Nelle settimane scorse il documentario è stato presentato in anteprima al Toronto Film Festival e al Festival del Cinema di Roma. A Toronto durate un incontro pubblico con l’attore-amico Edward Norton Springsteen ha rievocato quei giorni e la loro atmosfera:< <In studio per Darkness, realizzammo qualcosa come settanta pezzi e fu difficile scegliere. Dopo Born To Run per una causa con il vecchio manager, eravamo stati fermi quasi tre anni, avevamo registrato molte canzoni gioiose, ma io stavo cercando un’identità. Molti dimenticano che in quel periodo c’era stato il punk e l’America stava passando un periodo drammatico: la guerra nel Vietnam era finita da qualche anno, ed era come se il paese avesse perso l’innocenza. Io ero un ragazzo ambizioso, volevo essere la voce di tutto questo. Quindi tolsi tutte le canzoni più allegre e lascia le dieci più toste. Ne uscì un disco arrabbiato>>.
Nel documentario si percepisce chiaramente lo sgomento dei compagni e del produttore quando Bruce finiva per scartare pezzi, che avevano tutte le potenzialità per diventare delle hit, solo perché non rientravano nella sua visione del momento. In uno dei pochi frammenti finora diffusi sulla rete si vedono Springsteen e Van Zandt che provano al piano una versione di Sherry Darling. Ad un certo punto Springsteen si volta verso la telecamera e dice < <Attenzione avete appena assistito alla prima e unica volta che questa canzone verrà registrata>>.
Si può dire che gli anni tra il 1977 e 1978 furono forse i più prolifici e solo una parte degli outtakes registrati sono stati successivamente pubblicati. Independence Day, Sherry Darling, Drive All Night e Ramrod vennero inserite in The River. Vere e proprie gemme come Because the night e Fire entrarono nel repertorio di altri artisti. Because the night divenne un vero e proprio hit generazionale nell’interpretazione di Patti Smith. Springsteen aveva lasciato incompiuta la canzone e Jimmy Iovine con il suo consenso la passo in una versione demo alla cantante che vi aggiunse del testo.
Fire era stata scritta per essere regalata a Elvis Presley, mito giovanile di Springsteen, ma la morte del re del rock‘n’roll il 16 agosto 1977, mise fine alla vicenda. Il pezzo successivamente venne inciso dalle Pointer Sisters e consentì loro di raggiungere il secondo posto delle classifiche. Don’t Look Back, Hearts Of Stone, Iceman, So Young And In Love, Give The Girl A Kiss vennero pubblicate nell’album antologico Tracks del 1998.
< <La realizzazione di Darkness è stata così difficile tanto che abbiamo pensato spesso che lo stessimo facendo nel modo sbagliato. Ma se guardo indietro posso solo dire che era l’unico modo che conoscevamo. In quella durezza c’era un puro desiderio giovanile. Noi della band eravamo poveri, volevamo diventare importanti e partecipare al mondo. Volevamo essere importanti, eravamo arrivati da poco città e abbiamo voluto che le persone ascoltassero la nostra voce. Quegli anni sono stati fondamentali. La guerra del Vietnam aveva dato a tutti una coscienza e una partecipazione attiva alla politica. Quel disco è stato l’inizio di un lungo racconto, di una lunga conversazione che ho avuto con i miei fan, una conversazione che dura ancora oggi e che è stata una delle cose più preziose nella mia vita. Volevo intrattenere la gente, volevo una Cadilac rosa, volevo le ragazze, ma quello di cui avevo più bisogno era dare un significato al mio lavoro. Volevo costruire la geografia di se stesso, nel valore del legame con la famiglia d’origine, e penso al mio amato padre, grande e umile lavoratore>>.
L’epopea di Darkness ha inizio nel giugno 1977, quando il ragazzo di Freehold e i ragazzi della E-Street Band entrano negli studi di registrazione Atlantic di New York per poi successivamente spostarsi al Record Plant affiancati da Jon Landau in veste di produttore, Jimmy Iovine e Charles Plotkin come tecnici. Erano passati tre anni da Born to Run e, come è noto, negli ultimi due Springsteen, impossibilitato a metter piede in uno studio per la causa legale sui diritti dei primi dischi con il manager Mike Appel, aveva potuto dedicarsi alle sole esibizioni dal vivo. Quando il nuovo album uscì nel giugno 1978, esattamente dopo un anno dall’inizio della lavorazione, rivelerà uno Springsteen molto diverso da quello che aveva affascinato l’America con le storie di gioventù e di romanticismo urbano di Born To Run.
Nei dieci brani di Darkness si fissano le coordinate della sua poetica. Cambia lo stile della narrazione, non più autobiografica. Cambia la cifra espressiva e stilistica intrisa di un realismo cupo. Il suono si fa violento, veloce, graffiante. Otto brani durano meno di cinque minuti, quasi un respiro per chi aver scritto vere e proprie suite come Rosalita e Jungleland. Lo sguardo narrativo si sposta con decisione dalla simbologia della fuga e del viaggio verso storie di sopravvivenza proletaria. Storie di operai, perdenti, traditi dalla mitologia del sogno americano. Storie comuni, vicende di uomini che si alzano la mattina al suono della sirena e lavorano alla catena di montaggio fino a spezzarsi la schiena.
< <Ho cercato di capire com’era che generazione dopo generazione finivamo a fare lo stesso tipo di lavoro, a vivere nelle stesse case e ho scoperto che l’unica cosa che avevamo in comune era che non sapevamo abbastanza, non sapevamo abbastanza da comprendere le forze che agivano nelle nostre vite>>. Springsteen utilizza l’impatto emozionale del rock per disegnare le nevrosi e l’alienazione di chi passa l’esistenza nell’angoscia di futuro che non può essere migliore di un presente fatto di sudore e sacrificio.
[Early in the morning factory whistle blows/Man rises from bed and puts on his clothes/Man takes his lunch, walks out in the morning light/It’s the working, the working, just the working life/Through the mansions of fear, through the mansions of pain/I see my daddy walking through them factory gates in the rain/Factory takes his hearing, factory gives him life/The working, the working, just the working life/End of the day, factory whistle cries/Men walk through these gates with death in their eyes/And you just better believe, boy/somebody’s gonna get hurt tonight/It’s the working, the working, just the working life](Factory).
Ritratti di vita quotidiana di uomini e donne le cui uniche opzioni sono perdere con dignità o farsi inghiottire dall’oscurità della solitudine. Come nella rappresentazione amara di Adam Raised a Cain in cui il destino inestricabile di un padre e di un figlio e l’eredità di sangue della working class si trasformano in condanna sociale.
[In the summer that I was baptized my father held me to his side/As they put me to the water he said how on that day I cried/We were prisoners of love a love in chains/He was standin’ in the door I was standin’ in the rain/With the same hot blood burning in our veins/Adam raised a Cain/All of the old faces ask you why you’re back/They fit you with position and the keys to your daddy’s Cadillac/In the darkness of your room your mother calls you by your true name/You remember the faces the places the names/You know it’s never over it’s relentless as the rain/Adam raised a Cain/In the Bible Cain slew Abel and East of Eden he was cast/You’re born into this life paying for the sins of somebody else’s past/Daddy worked his whole life for nothing but the pain/Now he walks these empty rooms looking for something to blame/You inherit the sins you inherit the flames/Adam raised a Cain/Lost but not forgotten from the dark heart of a dream/Adam raised a Cain].
Per raccontare la disillusione lo stile si asciuga, l’enfasi degli esordi svanisce, il suono si scarnifica, divenendo livido e asciutto. La cupezza che caratterizzano Darkness, la rabbia e il rigore erano certamente la reazione al lato ambiguo del successo, maturata durante le amare vicende della causa con Appel.
A questo si aggiungeva anche il sentirsi in sintonia con lo spirito del tempo. A New York Television, Ramones, Patti Smith stavano infatti cambiando la storia del rock gettando le basi del punk. A Londra nel 1977 divampavano i Clash di I Fought the Law. < <Mi ponevo nuove domande. Avvertivo un senso di responsabilità nei confronti delle persone accanto alle quali ero cresciuto. Inoltre avevo rischiato seriamente di perdere qualcosa a cui avevo lavorato duramente. Questo groviglio di sentimenti mi ha portato a modificare la mia scrittura (…..) Mi è sembrato sempre di avere affinità con i Clash. Ho sempre pensato che entrambi avessimo il cuore nello posto. Semplicemente non ci adeguavamo. Mentre in Inghilterra esplodeva il punk, noi in America pubblicavamo Darkness. Credo il suo sostrato avesse molto in comune con ciò che i Clash stavano facendo>>.
Le storie di Darkness si incentrano tutte sulla presa di coscienza della menzogna nascosta dietro la mitologia del sogno americano.
[Tonight I’ll be on that hill ‘cause I can’t stop/I’ll be on that hill with everything I got/Lives on the line where dreams are found and lost/I’ll be there on time and I’ll pay the cost/For wanting things that can only be found/In the darkness on the edge of town] (Darkness on the Edge of Town).
In Darkness c’è la disperazione, ma mai la rassegnazione, la speranza, ma mai l’illusione, la fede, ma mai la cecità, l’amore, ma sempre con un prezzo da pagare. Dave Marsh così recensì l’album su Rolling Stone: < <raramente un disco ci sembra cambiare fondamentalmente il modo in cui noi ascoltiamo il rock & roll, il modo in cui esso viene realizzato, il modo in cui viene suonato. Dischi come Are You Experienced di Jimi Hendrix, Like a Rolling Stone di Bob Dylan, Astral Weeks di Van Morrison, Next degli Who, sono una risposta sia per la comunità musicale che per il pubblico. Per me questi sono dischi che possono essere chiamati giustamente dei classici e non ho dubbi che Darkness on the Edge of Town di Bruce Springsteen, un giorno farà parte di questa lista come lo sono i Rolling Stones di I Can’t Get No) Satisfaction o Dance to the Music di Sly and the Family Stone.
Era il 1978, Springsteen aveva 29 anni e tutto questo segnò il suo passaggio alla maturità, il conseguimento della sua voce adulta.
Il tour successivo fu un evento straordinario. I concerti divennero memorabili tre anche quattro ore di musica senza un attimo di respiro. La costruzione del mito era ormai compiuta.
THE PROMISE: THE DARKNESS ON THE EDGE OF TOWN STORY
CD 1: REMASTERED ‘DARKNESS ON THE EDGE OF TOWN’
1. Badlands
2. Adam Raised A Cain
3. Something In The Night
4. Candy’s Room
5. Racing In The Street
6. The Promised Land
7. Factory
8. Streets Of Fire
9. Prove It All Night
10. Darkness On The Edge Of Town
CD 2: THE PROMISE (DISC 1)
1. Racing In The Street (’78)
2. Gotta Get That Feeling
3. Outside Looking In
4. Someday (We’ll Be Together)
5. One Way Street
6. Because The Night
7. Wrong Side Of The Street
8. The Brokenhearted
9. Rendezvous
10. Candy’s Boy
CD 3: THE PROMISE (DISC 2)
1. Save My Love
2. Ain’t Good Enough For You
3. Fire
4. Spanish Eyes
5. It’s A Shame
6. Come On (Let’s Go Tonight)
7. Talk To Me
8. The Little Things (My Baby Does)
9. Breakaway
10. The Promise
11. City Of Night
DVD 1: “THE PROMISE: THE MAKING OF ‘DARKNESS ON THE EDGE OF TOWN’”
DVD 2: DARKNESS ON THE EDGE OF TOWN (PARAMOUNT THEATER, ASBURY PARK, NJ, 2009)
1. Badlands
2. Adam Raised A Cain
3. Something In The Night
4. Candy’s Room
5. Racing In The Street
6. The Promised Land
7. Factory
8. Streets Of Fire
9. Prove It All Night
10. Darkness On The Edge Of Town
THRILL HILL VAULT (1976-1978)
1. Save My Love (Holmdel, NJ 76)
2. Candy’s Boy (Holmdel, NJ 76)
3. Something In The Night (Red Bank, NJ 76)
4. Don’t Look Back (NYC 78)
5. Ain’t Good Enough For You (NYC 78)
6. The Promise (NYC 78)
7. Candy’s Room Demo (NYC 78)
8. Badlands (Phoenix 78)
9. The Promised Land (Phoenix 78)
10. Prove It All Night (Phoenix 78)
11. Born To Run (Phoenix 78)
12. Rosalita (Come Out Tonight) (Phoenix 78)
DVD 3: HOUSTON ’78 BOOTLEG: HOUSE CUT
1. Badlands
2. Streets Of Fire
3. It’s Hard To Be A Saint In The City
4. Darkness On The Edge Of Town
5. Spirit In The Night
6. Independence Day
7. The Promised Land
8. Prove It All Night
9. Racing In The Street
10. Thunder Road
11. Jungleland
12. The Ties That Bind
13. Santa Claus Is Comin’ To Town
14. The Fever
15. Fire
16. Candy’s Room
17. Because The Night
18. Point Blank
19. She’s The One
20. Backstreets
21. Rosalita (Come Out Tonight)
22. Born To Run
23. Detroit Medley
24. Tenth Avenue Freeze-Out
25. You Can’t Sit Down
26. Quarter To Three
Autore: Alfredo Amodeo
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