I Calculators sono durati appena due anni, dal ’97 al ’99. Fossero nati un lustro dopo ora sarebbero sulla bocca di tutti. Sciolta la band, dopo appena un LP (“Circuit Breaking Silence”) e un 10’’ (“Simplicity and Style”), entrambi contenuti in questo cd fresco di stampa, Jeff Fare ha fondato i Paradise Boys, mentre Luke Jenner e Vito Roccofuerte andavano incontro a maggior fortuna con i Rapture.
I Calculators non erano altro che una band di revival new wave/synth pop 80’s.
“Si, ma lo facevamo prima che diventasse di moda” – vi diranno loro. Siamo d’accordo, ma la sostanza non cambia: tastiere ed eyeliner, una voce che cerca disperatamente di emulare quella di Ian Curtis, atmosfera pesantemente dark, suoni grezzi (siamo molto lontani dalla “coolness” di quello che sarà il sound attuale dei Rapture, ad esempio) e canzoni tutto sommato deboli, che si appigliano ora ad un ritornello melodrammatico, ora ad abusatissimi suoni di synth.
Erano acerbi, i Calculators, eppure talvolta capaci di buone intuizioni (le chitarre elettriche che duettano con le tastiere in “Does anybody have a heart”, ad esempio), e di simpatici esperimenti nel coniugare la dolce-amara sensibilità pop dei primi Cure, groove per smuovere il dancefloor ed essenzialità punk (“Kill my radio”). Questa loro “riesumazione”, in ogni caso, per quanto gradevole, è difficilmente da considerare indispensabile…
Autore: Daniele Lama