Negli ultimi mesi la Moog Music Inc. certamente è riuscita a far parlare tantissimo di se, portando il proprio marchio ad altissimi livelli di popolarità, forse come non mai prima.
“Sintetizzando” le tappe di questa ottima annata, la storica Company produttrice di sintetizzatori creata nella metà degli anni cinquanta dall’ingegnere Robert Albert Moog, a gennaio ha annunciato una nuova linea di sistemi modulari, interrotta almeno da una trentina di anni e reclamizzata con la sontuosità del System 55, sorprendentemente risorto in questa era, anche in linea con l’attuale abbondante diffusione sul mercato di sintetizzatori modulari.
A giugno, dal New York Times è arrivata la notizia che l’attuale amministratore Michael Adams, ha preso la rivoluzionaria decisione di vendere parte dell’azienda di Asheville, North Carolina ai propri lavoratori dipendenti che così sono diventati proprietari del 49% dell’impresa.
Negli ultimi giorni la comunicazione del termine della produzione del Voyager, il riuscito “nipote” dell’illustrissimo Minimoog Model D, dopo un lungo “viaggio” cominciato nel 2002 e la realizzazione di 14mila esemplari tra cui il Lunar Gold Limited Edition con lo chassis in oro 24 carati dal prezzo di 15000$.
Infine, per questo ultimo scorcio di 2015 la presentazione dell’ultimo prodotto che già si preannuncia di largo successo: il Mother-32, il primo tabletop semi-modulare di casa Moog.
Il nuovo synth totalmente analogico offre le seguenti caratteristiche:
- oscillatore singolo a controllo voltaico con onde a dente di sega e pulse in simultanea;
- filtro Ladder con taglio da 20Hz a 20KHz selezionabile tra filtro passa basso e filtro passa alto e controllo voltaico della risonanza;
- sequencer a controllo voltaico a 32 step con 64 allocazioni di sequenze;
- input di audio esterno;
- MIDI input a 5 pin e convertitore da MIDI a CV;
- LFO con onda quadra e triangolare e modulatori VCO e VCF;
- generatore di inviluppo con attacco, decadimento e sostegno selezionabile;
- mixer/attenuator a controllo voltaico;
- tastierina da 13 note con 8 impostazioni di ottave selezionabili da pulsanti up/down;
- pannelli laterali in legno, possibilità di collocazione in sistemi Eurorack e tanto altro ancora.
Il 32 naturalmente rimarca il numero degli ingressi/uscite della patchbay per le connessioni tra moduli per una sterminata manipolazione del suono. Il prezzo dovrebbe essere contenuto…
Per l’occasione è stata pubblicata in rete un’intervista a Trent Reznor dei Nine Inch Nails, noto collezionista di sintetizzatori e che ha raccontato la sua passione per questo strumento a partire dal suo primo Moog Prodigy.
La colonna sonora del video è stata curata da Haxan Cloak, noto alle cronache negli ultimi tempi per il suo lavoro di produzione del disco “Vulnicura” di Bjork. Per la traccia in questione, il compositore ha per l’appunto utilizzato esclusivamente un Voyager ed un prototipo del Mother 32.
Autore: Luigi Ferrara
Trent Reznor – Archetype of a Synthesizer
The Haxan Cloak – Archetype of a Synthesizer (free download)
Mother-32 | Semi-Modular Analog Synthesizer
Suzanne Ciani – System 55
10th Anniversary Minimoog Voyager – Lunar Gold Limited Edition