Cosa c’è di più strano di una band brasiliana formata da quattro amici di Porto Alegre conosciutisi a Barcellona e scoperti da Fabio Volo che si trapianta a Milano e pubblica cover di Max Pezzali e Cochi e Renato? Semplice, che resistano fino a pubblicare tre album. Ed è quello che è successo ai Selton, quattro allegri ragazzi che si sono fatti notare da MTV e che hanno guadagnato favori della critica e degli addetti ai lavori, se è vero che hanno accompagnato Daniele Silvestri e sono arrivati a produrre questa loro ultima fatica, “Saudade”, nonostante la musica che suonino sia alquanto particolare.
Il nuovo disco dei Selton mescola abilmente tre lingue (italiano, inglese e portoghese), collaborazioni e citazioni eccellenti (Dente e Arto Lindsay) e vari stili musicali, dalla bossa nova al cantautorato moderno passando per la musica popolare brasiliana e italiana.
Un disco non proprio da un ascolto e via, vista anche la musica che i Selton riescono a mettere sul piatto, un misto di musica brasiliana e italiana davvero coinvolgente e che a tratti riesce a ricordare gli impasti vocali dei gruppi di surf pop (e anche un pochino degli Oliver Onions).
La musica del gruppo “brasitiano” è molto piacevole e divertente (“Ghost song” e “Piccola sbronza”) e riesce a toccare anche vertici intimisti (“Un ricordo per me” e “Un passato al futuro”), ma è con la lingua inglese che la band esprime il meglio di sé (ascoltare “Across the sea” o “You’re good” per credere).
Un disco davvero molto piacevole, un piccolo miracolo che ti fa respirare le atmosfere del Brasile e non solo, una piccola nostalgia che nasce nel cuore per una terra che viene vissuta solo attraverso una manciata di canzoni. Forse è davvero questa la “saudade”.
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autore: Stefano Pellone